⚔️ Tottenham-Arsenal, il nord di Londra si ferma: titolo, Champions e onore in palio

Scaldano i motori Tottenham e Arsenal, pronti a dare vita domenica pomeriggio all'ennesimo derby del nord di Londra: dalla nascita della rivalità all'onore che ancora oggi comporta vincere tale sfida, in palio ci sono la Champions League per gli Spurs e il titolo per i Gunners

Lorenzo Zucchiatti
9 Minuti di lettura
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Solo 4 gare alla fine della Premier League, l’unico campionato che vede ancora bagarre per quanto riguarda il titolo. Una gara a tre che vede Manchester City, Arsenal e Liverpool darsi battaglia in una sfida di nervi, in cui la costanza determinerà chi si aggiudicherà il trofeo. Attenzione particolare la meritano i Gunners, che per ottenere un traguardo diventato ormai tabù da quelle parti sono chiamati al delicato derby contro il Tottenham domenica alle 15:00.

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Non una gara come tutte le altre, in quello che, tra la miriade di stracittadine che caratterizzano Londra, è di gran lunga la rivalità più accesa, che perdura ormai da tempo immemore. Ad aggiungere pepe ad una sfida a non perdere prima di tutto per una questione di onore, anche una classifica che vede appunto l’Arsenal in piena corsa per il titolo e momentaneamente al comando, e il Tottenham in lotta per il ritorno in Champions League.

Ma la sensazione ogni volta che il derby del nord di Londra imperversa è quella di due popoli che bramano la supremazia cittadina, al di là di quelle che possono essere le ripercussioni sul campionato. Tra storia, precedenti e rivalità millenaria, Tottenham e Arsenal vogliono vincere a tutti i costi per il titolo, per la Champions e per l’onore.

La nascita della rivalità

Era il 1887 quando le due squadre di Londra si sfidavano per la prima volta, esattamente un anno dopo la fondazione dei Gunners e cinque dopo quella degli Spurs. Gara che, sebbene condotta dal Tottenham per 2-1, non ebbe un vero vincitore, visto che fu sospesa per sopraggiunta oscura. Quello il primo atto di una rivalità che si è sviluppata poi negli anni successivi.

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L’Arsenal era infatti nato come Dial Square, un’officina in cui lavoravano gli operai della fabbrica e deposito armi (arsenale appunto) che lo fondarono, per poi diventare Royal Arsenal e Woolwich Arsenal. In quel tempo la sfida col Tottenham era una partita come le altre, che divenne un vero e proprio derby piuttosto acceso solo nel 1913, quando il proprietario dei Gunners trasferì la squadra ad Highbury, nel quartiere di Islington situato nel nord di Londra.

La zona a sud del Tamigi non soddisfaceva per posizione e potenziali tifosi, ma questo spostamento provocò molte polemiche e attriti con il Tottenham, che accrebbero negli anni del dopo guerra quando, per ricostruire i campionati, ci furono dei ripescaggi in favore dell’Arsenal che resero poi molti tesi gli incontri con gli Spurs. Da allora la rivalità si tramanda di generazione in generazione, con la stessa passione e astio di una volta.

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Tottenham, progetto Postecoglu ambizioso

La storia dice che nessuna delle due squadre del North London Derby è stata particolarmente vincente negli ultimi anni, ma ciò vale soprattutto per il Tottenham: la Coppa di Lega del 2008 è l’unico trofeo conquistato nel nuovo secolo, e le due Premier League vinte risalgono al 1951 e 1961. Qualcosa che pesa non poco nell’ambiente Spurs, che fatica a trovare quella continuità necessaria per lottare con le grandi del calcio inglese.

Ange Postecoglou, Tottenham

Le ultime stagioni, al di là del buon 4° posto di Conte nel 2021/21, hanno sempre visto la squadra non andare oltre l’Europa League, con l’ultima disastrosa annata terminata addirittura fuori da tutte le coppe, in 8ª posizione. In estate la scelta che non t’aspetti, quel Ange Postecoglu, sconosciuto ai più, che tanto bene aveva fatto al Celtic, per puntare su un progetto diverso, improntato sulle idee e non sul nome di spicco.

I risultati si sono visti soprattutto nella prima parte di stagione, con un Tottenham rimasto a lottare per la vetta a lungo, salvo poi perdere terreno a causa dei numerosi infortuni subiti in inverno. La squadra però piace al pubblico Spurs, propositiva e molto spregiudicata, con una difesa che si prende molti rischi, difendendo alto, ed affidandosi ad un Vicario che si sta affermando come portiere di assoluto livello.

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La classifica dice momentaneo 5° posto, a -6 dall’Aston Villa, ma con due gare in meno e la possibilità dunque di essere a pari punti. Fare affidamento al Ranking UEFA è pericoloso, visto che al momento la Germania rischia di scippare all’Inghilterra la possibilità di avere 5 squadre nella prossima Champions, ed urge dunque raggiungere il 4° posto. Il calendario però per Postecoglu è da brividi: Arsenal, Chelsea, Liverpool, Burnley, Manchester City, Sheffield.

Arsenal, un tabù lungo 20 anni

Sicuramente diverso è il palmares dei Gunners, che già solo prendendo in considerazione l’ultimo decennio ha portato a casa 5 Coppe di Lega e 4 FA Cup. La Premier League però è un tabù che dura ormai da 20 anni esatti, quando nel 2004 il buon Arsene Wenger portava nel nord di Londra il 13° titolo nella storia dell’Arsenal, alla guida dei famosi Invincibili, capaci di non perdere mai una partita in tutto il campionato e fallire solo il sogno Champions League.

Henry, Arteta e Wenger

Da quel momento però 20 anni in cui non si è mai più andati oltre al podio e, dopo l’addio di Wenger, ha visto il club faticare con alla guida di Unai Emery ed un ancora acerbo Arteta. L’ex vice di Guardiola però ne ha fatta di strada, e brucia ancora il modo in cui l’Arsenal ha buttato via lo scorso campionato, guidato per quasi tutta la sua durata e scivolato dalle mani, in favore del Manchester City, verso la fine.

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In una stagione che ha visto i Gunners tornare anche in Champions League dopo 6 anni d’assenza e uscire ai quarti col Bayern Monaco non senza rimpianti, la speranza di vincere il titolo è ancora viva, benché il destino non sia completamente nelle mani del club: sì il primo posto a 77 punti, con il Liverpool a 74, ma anche un Manchester City a 76 con una gara da recuperare, e dunque virtualmente al comando.

La paura dell’ennesima beffa dunque è dietro l’angolo, in un anno in cui la sola vittoria della Coppa di Lega non può più essere sufficiente. Un Arsenal che sarà chiamato ad affrontare Bournemouth, Manchester United ed Everton, ma prima c’è un derby del Nord di Londra da vincere, come sottolineato da Arteta in conferenza stampa, contro un Tottenham che non aspetta altro che rovinare la festa ai rivali di sempre.

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Tra precedenti e bastone fra le ruote

Quello di domenica 28 aprile, alle 15:00 al Tottenham Hotspur Stadium, sarà il derby del nord di Londra ufficiale numero 208, con un bilancio che pende dalla parte dei Gunners: 86 vittorie dell’Arsenal, 55 pareggi e 67 successi del Tottenham. Un numero di confronti esorbitante, destinato a proseguire in eterno, per l’onore e la supremazia in città.

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In questa Premier League, l’andata all’Emirates Stadium ha messo in mostra uno spettacolare 2-2, con la squadra di Arteta in vantaggio due volte, prima con l’autogol di Romero e poi con il rigore di Saka, ma sempre rimontata dalla doppietta di Son. Ma al di là dei precedenti, che lasciano il tempo che trovano, c’è sicuramente voglia di mettersi il bastone fra le ruote a vicenda, il Tottenham per togliere il titolo ai Gunners, l’Arsenal per negare la Champions agli Spurs. È semplicemente il North London Derby; altre presentazioni non servono.

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