🔥 Serie A, finale da brividi: corsa Champions al cardiopalma

Serie A che entra nel rush finale: si aprono due mesi da brivido, con la lotta Champions più accesa che mai. Quattro contendenti per tre posti, una corsa al cardiopalma, in cui non c'è spazio per il minimo errore

Lorenzo Ferrai
16 Minuti di lettura
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Il week-end di Pasqua ha certificato una Serie A chiusa in vetta per il discorso Scudetto, con l’Inter ripartita subito dopo il pari contro il Napoli. Se i nerazzurri veleggiano verso il 20° tricolore, la lotta per la Champions è più aperta che mai. Alle spalle delle due milanesi, infuria la bagarre per agguantare la qualificazione alla massima competizione continentale.

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Dietro Inter e Milan, che appaiono certe della partecipazione, la classifica si è accorciata parecchio, con quattro squadre tutte il lizza per il massimo piazzamento europeo. Se il ranking dovesse assisterci, l’Italia porterà anche la quinta squadra in Champions. Un posto in più, ma che non potrebbe comunque accontentare tutti. Nella migliore delle ipotesi, dunque con le prime cinque qualificate, una rimarrebbe fuori.

Comincia ora un rush finale composto di otto partite, decisive per stabilire i vari destini nei quartieri nobili della Serie A. Calendario delicatissimo, specie perché il cammino delle varie contendenti si incrocerà a più riprese, anche passando dagli scontri diretti che ora, realmente, varranno doppio.

Dusan Vlahovic, Juventus
Dusan Vlahovic, Juventus @livephotosport

Attenta Juve

Una qualificazione in Champions che pareva in cassaforte è stata clamorosamente rimessa in discussione dal ruolino tenuto negli ultimi due mesi da una Juventus completamente smarrita. Dopo l’illusorio primo posto ottenuto a fine gennaio, i bianconeri entrati in una crisi psicologica e e di risultati che non accenna a svanire, a seguito di cui gli uomini di Massimiliano Allegri hanno trovato solamente una vittoria nelle ultime nove partite di Serie A.

E questo score di febbraio e marzo ha riaperto clamorosamente la corsa Champions, con una Vecchia Signora sempre meno brillante, nonché frenetica, inconcludente e soprattutto nervosa. Dopo i primi quattro mesi illusori, la pressione incessante ha mutilato psicologicamente una Juve fragile emotivamente, costretta ad abbandonare qualsiasi velleità di Scudetto contro un’Inter troppo più forte.

Con la vittoria in Coppa Italia, la Juventus può ancora salvare una stagione che ha assunto i contorni del fallimento, specie nel girone di ritorno di questa Serie A a due facce. E se i punti buttati contro avversarie sulla carta inferiori, Allegri dovrà ora affrontare un calendario complicatissimo, dove i suoi sono attesi dagli scontri diretti contro Roma e Bologna, più le ostiche gare contro Fiorentina, Torino e Milan.

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Allegri sulla graticola

In questo ambiente diventato spaventosamente grigio e negativo, chi è stato individuato come il principale colpevole è proprio il mister. Massimiliano Allegri sta vivendo una delle peggiori annate della propria carriera, perlomeno da un punto di vista mentale ed emotivo. Il secondo ciclo di Max non ha sortito gli effetti sperati, traducendosi in tre stagioni senza mai riuscire ad ambire a quello Scudetto assente ormai da quattro anni.

Massimiliano Allegri, Juventus
Massimiliano Allegri, Juventus @Twitter

Juventus priva di trofei, rivedendo i vecchi fantasmi del post Calciopoli. Come detto in precedenza, la Coppa Italia rimane l’ultima carta per spezzare questo incantesimo. In caso contrario, Allegri stabilirebbe l’infelice record di essere l’unico allenatore nella storia della Juve senza mai aggiudicarsi un titolo in tre anni. Uno score in netta controtendenza rispetto ai cinque campionati di fila vinti proprio da Max con i bianconeri.

Sintomo di una guida tecnica, probabilmente giunta al capolinea. Un cambiamento che sarebbe infelice ma che i risultati negativi maturati negli ultimi anni, potrebbero aver reso necessario. Il percorso in Coppa Italia è ancora integro e la vittoria nella semifinale di andata contro la Lazio può aver ridato nuova linfa alla Juve e a un Allegri non più sicuro del posto.

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Il difficile arriverà in campionato, dove la Vecchia Signora non potrà permettersi ulteriori battute a vuoto, per evitare di gettare alle ortiche una qualificazione in Champions diventata pericolosamente traballante.

Il Bologna ci crede

E se la Juventus rischia il flop totale in campionato, il Bologna sogna una storica qualificazione in Champions League a distanza di oltre sessant’anni. I rossoblù hanno preso confidenza con le zone alte della classifica, basando il proprio gioco su una solidità difensiva e automatismi sviluppati sotto la guida del guru Thiago Motta, che hanno condotto i felsinei al momentaneo quarto posto.

Riccardo Orsolini, Bologna
Riccardo Orsolini, Bologna @livephotosport

Ma sognare non è vietato, dal momento che il preoccupante ruolino di marcia della Juventus, ha consentito agli emiliani di erodere tutto il vantaggio accumulato dai bianconeri proprio sul Bologna, portatosi ora a ridosso del terzo posto. I rossoblù hanno potuto anche allungare sulla Roma, bloccata sul pari dal Lecce e possono guardare avanti piuttosto che proteggersi dalle inseguitrici.

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Thiago Motta insegue quel sogno europeo che avrebbe del clamoroso per una squadra rimasta fuori dalle competizioni europee per oltre vent’anni. Il calendario che attende i rossoblù non è dei più semplici, anche considerando gli ostici impegni al cospetto delle traballanti Frosinone e Udinese. Otto partite in cui il Bologna avrà la possibilità di mettere definitivamente fuori gioco la Roma, nello scontro diretto dell’Olimpico, il 22 aprile.

Qualificazione in Champions che passerà anche dagli scontri diretti contro il Napoli e proprio contro la Juventus, che si recherà al Dall’Ara alla penultima giornata. Il sogno felsineo è più fervido che mai, anche per la fiducia dilagante nel capoluogo emiliano. Questo Bologna si sente forte, e sa di poter competere con le big, specie perché nelle ultime nove uscite sono arrivate otto vittorie, con la sola sconfitta al cospetto dell’Inter dominatrice della Serie A.

Thiago Motta, un futuro da decifrare

Nel capolavoro felsineo, Thiago Motta è il protagonista principale. Pur non scendendo in campo, l’ex centrocampista ha saputo plasmare la propria creatura a sua immagine e somiglianza. Determinato, concentrato e perfettamente integro tatticamente, il Bologna non teme nessuno, come dimostrato dai pareggi maturati in trasferta contro le prime tre della classe.

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Thiago Motta, tecnico del Bologna
Thiago Motta, tecnico del Bologna @livephotosport

Proprio per il suo stile di gioco, unito a un acume tattico difficilmente rintracciabile oggi, ha reso Thiago Motta uno dei pezzi pregiati in chiave mercato. L’allenatore rossoblù è già finito nelle grazie di svariati top club, pronti a fare follie per assicurarsi l’italo-brasiliano. In pole position sembra esserci sempre la Juventus, che però dovrà capire il futuro di Allegri.

È lecito pensare a una connessione fra le due strade. Certo è che, in caso di accesso alla prossima Champions League, la dirigenza rossoblù difficilmente vorrà privarsi del proprio eroe e creatore di questo cammino. Lo stesso Thiago Motta avrà da decidere quale possa essere la soluzione migliore per il prossimo anno.

Roma ancora in corsa

Il pari di Lecce ha rallentato la corsa della Roma, scivolata a -5 dal Bologna. Nonostante il mezzo passo falso del Via del Mare, i giallorossi sono tutt’altro che fuori dalla lotta Champions, resa possibile da Daniele De Rossi, capace di risollevare un ambiente destabilizzato dagli ultimi mesi della gestione di José Mourinho.

Anche se lo 0-0 di Lecce costituisce una piccola battuta a vuoto, secondo pari in tre partite, le speranze giallorosse rimangono in piedi. Difatti, la Roma potrebbe conquistare la partecipazione alla prossima Champions anche con un quinto posto. Naturalmente, quest’ultimo epilogo dipenderà dal ranking che, allo stato attuale, permetterebbe all’Italia di aggiungere un’altra squadra in Europa.

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Daniele De Rossi, tecnico della Roma*
Daniele De Rossi, tecnico della Roma*

E proprio i capitolini occupano la posizione che, ad oggi, consentirebbe loro di staccare il pass per la nuova Champions. Ma i ragazzi allenati da DDR dovranno guardarsi anche dall’Atalanta, ora a due sole lunghezze di ritardo. I bergamaschi hanno da recuperare la gara contro la Fiorentina, oltre a dover superare l’Everest Liverpool in Europa League.

Un’eventuale uscita dall’Europa darebbe alla Dea la possibilità di canalizzare tutte le proprie energie sulla rincorsa in campionato. Dunque, la Roma dovrebbe scontrarsi con un’ulteriore avversaria agguerrita. La fortuna non arride ai giallorossi, nemmeno per ciò che riguarda il calendario da qui a fine stagione. Difatti, De Rossi è atteso da cinque scontri diretti.

Il primo sarà il derby, che può indirizzare pesantemente il cammino della Roma, in particolare da un punto di vista mentale. Dopo la trasferta di Udine, i capitolini sono attesi da quattro partite da brivido, a cavallo fra aprile e maggio. Bologna, Napoli, Juventus e Atalanta parleranno in maniera inequivocabile sul destino che spetterà alla squadra della Capitale.

L’alternativa Europa League

Roma pienamente in corsa per l’obiettivo Champions, che potrebbe anche diventare raggiungibile passando dall’Europa League, dove i giallorossi affronteranno il Milan ai quarti di finale. La sorte ha abbinato le due italiane, ma posizionandole dall’altro lato del tabellone rispetto alla grande favorita Liverpool.

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Milan
Milan

I Reds sono lo spauracchio principale, anche la Roma potrà incontrare gli inglesi al massimo in semifinale. Dall’altra parte però, i capitolini devono superare il Milan, maggiormente attrezzato sulla carta, per poi incontrare, molto probabilmente, il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso, la dittatrice della Bundesliga.

Percorso non semplicissimo nemmeno quello europeo, con la Roma costretta a scegliere sull’eventuale priorità per questo finale di stagione. Un eventuale all-in sull’Europa League, indurrebbe i giallorossi a perdere terreno in Serie A, con l’obbligo dunque di vincere la competizione continentale, dove però i possibili incroci e le eventuali avversarie, anche in proiezione, non fanno trapelare troppo ottimismo.

Atalanta, il futuro passa dall’Europa

Se la Roma è attesa da un finale di stagione sensibilmente complicato, che metterà a dura prova la tenuta mentale e psicofisica della banda di De Rossi, l’Atalanta è colei che, almeno sulla carta, avrà il calendario più abbordabile. Difatti, se si eccettua il big match proprio contro i giallorossi, i bergamaschi affronteranno tutte avversarie di livello inferiore.

La Dea dovrà però recuperare la sfida contro la Fiorentina, rinviata a seguito della scomparsi Joe Barone, che complica il foltissimo calendario dell’Atalanta. Bergamaschi ancora dentro la Coppa Italia, così come ai quarti di finale di Europa League, dove però la sorte non è stata benevola con la banda di Gasperini, che se la vedrà contro il Liverpool, in un doppio confronto alquanto difficile.

Gian Piero Gasperini, tecnico dell'Atalanta*
Gian Piero Gasperini, tecnico dell’Atalanta*

Un’eventuale uscita dalla manifestazione continentale, costringerebbe gli orobici a canalizzare e proprie attenzioni sulla Serie A, con ben poco margine d’errore, vista la distanza di nove punti dal Bologna quarto. Il ranking dovrebbe comunque favorire il nostro paese ma Gasperini non intenderà fare affidamento sulla sorte ed è consapevole che i suoi dovranno giocarsi le proprie chances, così da essere artefici del proprio destino.

Inoltre, il match da recuperare contro la Fiorentina, intenta a perseguire l’obiettivo Conference, rappresenta una variabile non da poco, specie perché potrebbe disputare a campionato concluso. E se i Viola dovessero arrivare in fondo in Europa, con i bergamaschi ancora dentro la lotta Champions, l’inerzia potrebbe spostarsi sensibilmente dalla parte del Gasp.

La Lazio spera, Napoli fuori

Corsa Champions che coinvolge principalmente quattro squadre, che si contendono tre posti, ranking permettendo. Ma la lotta per entrare nella massima competizione europea, potrebbe aprirsi anche alla nuova Lazio di Igor Tudor, uscita sconfitta contro la Juventus in semifinale di Coppa Italia, ma rientrata in corsa dopo la vittoria in campionato, proprio ai danni dei bianconeri all’ultimo secondo.

I biancocelesti hanno sei punti di ritardo dalla Roma, in attesa del Derby della Capitale, da cui presumibilmente passerà il destino delle due squadre. In caso di successo, la Lazio potrebbe realmente ripresentarsi come una seria candidata alla rincorsa Champions, nonostante lo svantaggio in classifica.

Igor Tudor, tecnico della Lazio*
Igor Tudor, tecnico della Lazio*

Lotta che invece sembra aver escluso totalmente un Napoli smarrito, bullizzato in casa da una sfavillante Atalanta, vittoriosa al Maradona per 3-0. I partenopei rimangono un punto dietro la Lazio, ma l’aria che si respira nell’ambiente rende sempre meno concreta una rimonta che avrebbe del clamoroso. Dopo l’avvio illusorio, con la vittoria contro la Juve e il pari esterno contro l’Inter, la squadra si è sgonfiata al cospetto della Dea, denotando pesanti lacune mentali.

Uscito tra i fischi del proprio pubblico, il Napoli potrebbe aver visto calare il sipario su una stagione da dimenticare dopo l’ebbrezza dello Scudetto conseguito lo scorso anno. I campioni d’Italia sembrano aver gettato la spugna, oltre a essere attesi da un calendario ricco di impegni insidiosi, rivelatisi spesso delle trappole per i partenopei.

Chi rimane fuori?

Napoli fuori dunque? Sarà il tempo a dirlo, benché i campioni d’Italia appaiono molto meno in fiducia rispetto alla Lazio. Anche i biancocelesti non potranno permettersi alcun passo, poiché le avversarie non accennano a perdere colpi, Bologna e Atalanta su tutte. La rincorsa alla Champions si accende, pronta a dare il proprio verdetto in questi due mesi finali. Il rush finale è ufficialmente iniziato. Nessuno può permettersi di fallire.

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