🚴‍♂️ Serie A, volata salvezza: sogni e chances delle “7 sorelle”

Non sola la lotta all'Europa ad infiammare la Serie A, con una volata salvezza mai così entusiasmante: "7 sorelle" pronte a battagliare fino all'ultima giornata, con infortuni, calendario e scontri diretti ad incidere sul finale di stagione

Lorenzo Zucchiatti
17 Minuti di lettura
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Ti salvi tu o mi salvo io? Il 30° turno di Serie A, nei bassifondi della classifica, ha avuto le sembianze della più classica mano a poker in cui i giocatori si osservano l’un l’altro con fare minaccioso, intenti ad aspettare una mossa dell’avversario, per poi lasciare e non rischiare di intaccare il proprio tesoretto. Pareggi per tutte le rivali alla salvezza, dal Lecce fino al Sassuolo, con solo Empoli ed una rassegnata Salernitana a non portare a casa punti.

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La volata salvezza, a 8 giornata dalla fine, non è mai stata così appassionante ed imprevedibile, e la sensazione è di una situazione destinata a protrarsi fino agli sgoccioli di questa Serie A. Le “7 sorelle” coinvolte, prendendo in prestito un’espressione di fine anni 90′ che indicava le pretendenti allo scudetto, puntano un obbiettivo che varrebbe proprio come un titolo. Tra calendario, infortuni e stato di forma, analizziamo le chances di salvezza di ognuna di esse.

Salernitana spacciata: Iervolino chiama la rivoluzione

Doveroso partire da chi di possibilità di rimanere in Serie A non è ha praticamente più, e non solo per gli 11 punti di distacco dal quart’ultimo posto. La Salernitana è spacciata da prima che la classifica la mettesse davanti all’evidenza, complice un’annata in cui non ha davvero funzionato niente dentro e fuori dal rettangolo di gioco.

Alle porte di aprile gli allenatori sono ben 4 in questa stagione, e su questo punto Iervolino ha fatto mea culpa. Da un Paulo Sousa non all’altezza come nel finale dello scorso anno ad un Inzaghi in difficoltà a gestire una squadra ribaltata a gennaio. Per poi arrivare ad un Liverani disastroso ed un Colantuono che avrà l’ingrato compito di traghettare il gruppo alla Serie B, come ampiamente dimostrato con il 3-0 di Bologna.

Danilo Iervolino, presidente della Salernitana
Danilo Iervolino, presidente della Salernitana

Se a tutto ciò si aggiungono le polemiche arbitrali, uno Iervolino molto spesso in aperta contestazione con i suoi giocatori, il caso Dia, gli screzi tra Inzaghi e Sabatini, ecco dipinto uno scenario in cui la salvezza era utopia. In estate sarà rivoluzione, per ripartire in Serie B con un progetto che possa permettere alla Salernitana di tornare lì, dove aveva ampiamente dimostrato di poter stare.

Sassuolo poco abituato: Berardi manca come l’aria

Detto della Salernitana, passiamo, in ordine attuale di classifica, a chi darà vita alla volata salvezza. La penultima è un Sassuolo poco abituato ad occupare tali posizioni, e questo potrebbe essere un fattore decisamente penalizzante, per una squadra partita ai blocchi di partenza con altri lidi in testa. Tolta la stagione 2013/14, la prima in Serie A, terminata al 17° posto, neroverdi mai sotto la 13ª posizione e mai a serio rischio retrocessione.

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Dionisi non è riuscito a sostenere il peso del post De Zerbi, e dopo due stagioni discrete, non ha trovato la quadra giusta in questa stagione per far fare un salto di qualità al Sassuolo. Sono molti infatti, al netto di un Pinamonti criticato ma comunque autore di 9 gol in campionato (2° miglior marcatore italiano dopo Orsolini), i giocatori sottotono, da un Laurienté irriconoscibile ad un Boloca sparito, fino ad una difesa che fa acqua da tutte le parti (3ª peggiore in Serie A).

Infortunio Berardi, Verona-Sassuolo
Infortunio Berardi, Verona-Sassuolo @Twitter

L’arrivo di Ballardini ha portato un po’ di sostanza, compattezza e praticità, in un contesto in cui, alla sua prima gara, ha dovuto fare i conti con il grave infortunio di Berardi, un giocatore che tanto per numeri quanto per leadership manca come l’aria al Sassuolo. L’1-1 interno con l’Udinese non porta con se molti sorrisi, in quella che sa di altra occasione persa. La volata salvezza offre ancora tante chances, ma titubare ancora è pericoloso.

Paura Empoli: è finita la magia Nicola?

Ad occupare l’ultima posto che varrebbe la Serie B al momento c’è l’Empoli, una squadra a due facce negli ultimi due mesi abbondanti. L’arrivo di Nicola al posto di Andreazzoli aveva dato nuova linfa alla squadra, in grado di conquistare 12 punti nelle successive 6 gare senza mai perdere. Proprio quando la salvezza era a portata di mano, la sconfitta a sorpresa contro il Cagliari al Castellani ha aperto un ciclo ancora vivo di 4 ko consecutivi.

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Sia chiaro quello veramente grave è contro i sardi, posto che i successivi sono arrivati con Milan, Bologna e Inter, ma tant’è che la paura è tornata prepotentemente nell’ambiente Empoli. Se la difesa, con 45 reti subite, è in linea con i numeri delle rivali, a preoccupare da tutto l’anno è un attacco da soli 22 gol in 30 gare (il peggiore della Serie A). E d’altronde se il miglior realizzatore è Zurkowski con 4 centri, un centrocampista tornato in Toscana a gennaio autore di una tripletta contro il Monza, qualcosa non va.

Davide Nicola, allenatore Empoli
Davide Nicola, allenatore Empoli @Twitter

Dietro il polacco si registrano i 3 gol di Caputo, spesso infortunato e sceso in campo solo 16 volte, i 3 di Niang, tutti su rigore, ed un Cambiaghi, per distacco il migliore dei suoi, ancora a 0. Con tali numeri la salvezza è difficile per l’Empoli, e il rischio è che la magia portata da Nicola sia già finita, anche se il tecnico piemontese ha ampiamente dimostrato nelle esperienze di Crotone, Salerno e Torino di sapere come si fa.

Frosinone giovane e inesperto: Di Francesco non gioca per salvarsi

La prima delle “7 sorelle” al momento salva, anche se a pari punti con l’Empoli a quota 25, è il Frosinone, anch’essa protagonista di una stagione piuttosto particolare. Una prima parte di campionato da sorpresa assoluta, che l’aveva mantenuto a ridosso dell’Europa fino a fine ottobre, poi il tracollo. Proprio il non aver concepito la retrocessione per quasi metà stagione potrebbe essere un aspetto preoccupante per la banda di Di Francesco.

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E a ben vedere in effetti, il Frosinone è forse l’unico che non gioca per salvarsi, proponendo un calcio frizzante, offensivo, ma che, numeri alla mano, non sta portando più i risultati sperati: non è un caso che l’attacco ciociaro, con 38 reti a referto, sia il migliore delle pretendenti alla salvezza e non solo, con anche Genoa, Monza, Torino e Lazio dietro in questa classifica. Sono per 61 i gol subiti, un numero allucinante che in Serie A solo la Salernitana ha saputo battere.

Frosinone, Di Francesco
Frosinone, Di Francesco @LPS

Anche l’1-1 di Genova è stata tutt’altro che una partita balneare e accorta, tipica di una squadra che punta alla salvezza, con momenti di sbandamento totale alternati ad altri di dominio. Dopo le esperienze positive con Sassuolo e Roma ed un inizio di stagione ottimo a Frosinone, Di Francesco sta rivivendo i traumi di Sampdoria, Cagliari e Verona, ma nulla è ancora perduto, con il talento dei vari Soulé, Harroui, Barrenechea e Cheddira che deve tornare ad emergere.

Il Cagliari non molla: orgoglio sardo e Ranieri le chiavi per la salvezza

2 punti più sopra, a 27, troviamo un Cagliari che non molla di un centimetro, nonostante evidenti difficoltà riscontrate tutto l’anno. A differenza del Frosinone, ai sardi è apparso evidente fin dalle prime battute che la lotta alla salvezza sarebbe stata ardua e complicata, un qualcosa che potrebbe tornare utile nella volata finale. Non brilla per gioco, questo è certo, ma la banda di Ranieri, di riffa o raffa, ha piazzato 9 punti nelle ultime 6 di Serie A che hanno rimescolato le carte.

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Le difficoltà del Cagliari nascono sicuramente da un reparto avanzato qualitativamente molto valido ma falcidiato dagli infortuni, con i vari Lapadula, Petagna, Luvumbo e Pavoletti molto spesso a turno ai box per vari acciacchi. Gira e rigira però i rossoblù so lì, al momento salvi e desiderosi di trovare punti per allontanare Sassuolo, Empoli e le altre rivali.

Gianluca Lapadula e Claudio Ranieri, Cagliari @livephotosport
Gianluca Lapadula e Claudio Ranieri, Cagliari @livephotosport

A destare preoccupazione per il Cagliari un calendario sulla carta decisamente complicato: le prossime 3 dicono Atalanta, Inter e Juventus, oltre a Milan alla terz’ultima e Fiorentina all’ultima. Fondamentali dunque le altre tre sfide in programma, contro un Genoa già in vacanza e con Lecce e Sassuolo in due scontri diretti al cardiopalma. Il totem Ranieri e l’orgoglio sardo sono le chiavi per ottenere una salvezza che avrebbe un sapore ancor più buono dell’incredibile promozione dell’anno scorso.

Verona sugli scudi: Baroni cerca il miracolo

Ancora a pari punti proprio con il Cagliari, dopo l’1-1 della Unipol Domus di ieri pomeriggio, un Verona sugli scudi che, dato per spacciato dopo il mercato di gennaio, si sta invece costruendo mattoncino dopo mattoncino le sue chances di salvezza. Una squadra smantellata nel mercato invernale, complice una situazione societaria precaria, che ha visto le partenze di elementi fondamentali come Djuric, Ngonge, Terracciano, Hien e Doig.

Di contro però sono saliti in cattedra giocatori come Suslov, Noslin e Folorunsho, quest’ultimo intento addirittura a giocarsi le proprie possibilità di convocazione in nazionale italiana per Euro2024. Baroni sta piano piano costruendo un piccolo miracolo, consapevole però che nulla è stato fatto e ci sarà da soffrire per ottenere la permanenza in Serie A. La difesa, la migliore delle “7 sorelle” coinvolte in tale appassionante lotta, è il punto di forza, senza però rinunciare al gioco.

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🚴‍♂️ Serie A, volata salvezza: sogni e chances delle "7 sorelle"
Baroni, Magnani e Folorunsho, Verona @Twitter

Il calendario dice Atalanta, Lazio, Fiorentina, Torino e Inter ancora da incontrare, ma anche Genoa, Udinese e Salernitana che possono essere sfide da 3 punti. Baroni vuole centrare la sua seconda salvezza consecutiva, dopo quella con il Lecce dell’anno scorso, che avrebbe un sapore ancora più dolce dopo tutte le vicissitudini che il Verona ha dovuto subire fin qui.

Udinese opaca: i tifosi vogliono di più

a +3 dalla retrocessione c’è un’Udinese più opaca che mai in questa stagione, un qualcosa che si ripete ormai da troppo tempo. Soltanto la Salernitana (2) ha ottenuto meno vittorie in questa Serie A dei friulani (4), ed è piuttosto curioso che queste siano arrivate contro il Bologna in casa ed in trasferta con Milan, Juventus e Lazio, non certo gli avversari più comodi. Se a ciò aggiungiamo i pareggi con Atalanta, Fiorentina e Torino, 15 punti su 28 sono arrivati con le pretendenti all’Europa.

Sono mancati dunque i risultati con le rivali per la salvezza e il rischio che ciò possa pesare a fine anno è alto. A tale contesto si aggiungono dei tifosi che vogliono di più, stanchi di vedere, a loro avviso, la proprietà investire poco sul mercato. Lo stesso Cioffi, subentrato a Sottil ad inizio novembre, a visto ballare la sua panchina più volte, e tutt’ora il clima in casa Udinese, dopo il pareggio di Sassuolo, non è propriamente disteso.

Defrel e Bijol
Defrel e Bijol @Twitter

Da Lucca a Thauvin, fino ai vari Pereyra, Samardzic e Perez, i giocatori non mancano, e chissà che questa qualità possa fare la differenza nella volata salvezza. Il calendario dice Inter e Roma nelle prossime due, più Bologna e Napoli nel mezzo, ma il finale è da thriller: oltre al Verona dopo nerazzurri e giallorossi, le ultime 3 di questo campionato vedranno l’Udinese affrontare Lecce, Empoli e Frosinone.

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Passo dopo passo: Gotti compatta il Lecce

L’ultima delle “7 sorelle” che completa questo trenino salvezza è il Lecce, che fa da locomotiva a 29 punti. Un po’ come il Frosinone, anche i salentini erano stati protagonisti di un inizio di stagione ottimo, presagio di un’annata forse più tranquilla di quella dell’anno scorso. Niente di più sbagliato, con un tracollo verticale sfociato poi nel gestaccio di D’Aversa, reo di essere andato testa contro testa con Henry nel match contro il Verona ed essersi guadagnato per questo l’esonero.

Al suo posto un Gotti che ha cominciato ad operare in perfetto stile salvezza, compattando la difesa in cerca non di bel gioco ma di concretezza. Il risultato? Vittoria 0-1 con la Salernitana e 0-0 interno contro la Roma, per 4 punti vitali per la classifica a questo punto dell’anno. 4 lunghezze di vantaggio ad 8 giornate dalla fine possono fare tanto sia concretamente che a livello psicologico, e su questo il Lecce cercherà di costruire la sua permanenza in Serie A.

Esultanza Lecce
Esultanza Lecce @livephotosport

Dopo la difficile trasferta a San Siro contro il Milan del prossimo turno, arriva un periodo fondamentale per il Lecce: Empoli, Sassuolo, Monza, Cagliari e Udinese di seguito, un filotto con il quale la squadra di Gotti deve mettersi al sicuro, visto che alle ultime due ad attenderla ci saranno Atalanta e Napoli. Serve un ultimo sforzo, ma le sensazioni verso la salvezza sono buone.

Arrivo a pari punti: cambia la regola dello spareggio

Questo è quanto: 7 squadre in 5 punti, solo due destinate alla Serie B, in un finale di stagione da non perdere. Al momento sarebbero Sassuolo ed Empoli, ma in 8 giornate può cambiare tutto, con un particolare da tenere a mente: cosa succede in caso di arrivo a pari punti? In tal caso vale la regola della classifica avulsa, cioè i punti fatti negli scontri diretti e, nel caso questo dato fosse in parità, si scalerà alla differenza reti in tali match, la differenza reti generale in Serie A ed il sorteggio come ultima spiaggia.

Ma attenzione al caso in cui l’arrivo a pari punti sia tra la terz’ultima e la quart’ultima. Trattasi del caso dell’anno scorso, quando Verona e Spezia si scontrarono al Mapei Stadium in gara secca, con gli scaligeri vittoriosi sui liguri e rimasti dunque in Serie A. Per questa stagione cambia la regola dello spareggio: non più sfida unica ma andata e ritorno, con la squadra con la miglior classifica avulsa che avrà il match in casa nella seconda partita. Non resta che prendere pop corn e bibita e godersi una volata salvezza al cardiopalma.

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