🥶 Salvezza da brividi, Cagliari ed Empoli con l’orgoglio: Sassuolo e non solo nei guai

Ennesima giornata di sorprese e ribaltoni nei bassifondi della classifica di Serie A, con una lotta salvezza da brividi: Cagliari ed Empoli piazzano i colpi che non t'aspetti, mentre crollano Sassuolo e Verona. Chi eviterà la retrocessione?

Lorenzo Zucchiatti
17 Minuti di lettura
- Pubblicità -

Seguici sui nostri canali

“Un altro giorno è andato” cantava Francesco Guccini nel 1968. Un’altra giornata è andata in questa Serie A 2023/24, aspettando il posticipo del monday night tra Udinese e Inter. Ridendo e scherzando, siamo a -7 dal traguardo, ed ogni punto comincia a pesare come un macigno. Lo scudetto è di fatto già assegnato, la lotta Europa imperversa, ma nei bassifondi della classifica c’è una corsa alla salvezza da brividi.

- Pubblicità -

Continui ribaltamenti, sorprese e sorpassi che non consentono a nessuna delle 7 squadre coinvolte di piazzare l’allungo decisivo per tirarsi fuori dai guai. Il 32° turno ha dato nuove risposte, con gli exploit inaspettati di Cagliari ed Empoli, i tonfi di Verona e Lecce, il pareggio del Frosinone e l’harakiri del Sassuolo. Partite che hanno detto molto del momento psicologico e delle chances di arrivare all’obbiettivo. Chi otterrà la salvezza?

Baratro Sassuolo: il 2-2 con la Salernitana è una mazzata

E andiamo dunque in ordine cronologico, perché dalla serata di venerdì avevamo capito che non sarebbe stato un weekend banale. Un’autentica mazzata quella incassata dal Sassuolo allo Stadio Arechi, in una gara in cui un risultato diverso dalla vittoria non era contemplabile. Il 2-2 contro una Salernitana che aspetta solo la matematica retrocessione ha un che di drammatico per più motivi.

Una partita messa sui binari giusti nel primo tempo, con il doppio vantaggio firmato Laurienté-Bajrami, preludio di un serata tranquilla. Niente di più sbagliato, perché dopo il gol di Candreva su rigore, è emersa tutta la paura di un Sassuolo che, ad inizio anno, non si aspettava di certo una posizione simile a questo punto del campionato. Il pareggio su Maggiore in pieno recupero, viziato da un fallo di Pirola su Defrel non ravvisato da arbitro e VAR, è l’immagine di una stagione in cui non sta girando nulla per il verso giusto.

Bajrami, Sassuolo
Bajrami, Sassuolo @livephotosport

A partire dall’infortunio di Berardi, che ha privato il Sassuolo del trascinatore della squadra tanto tecnicamente quanto a livello di carisma ed esperienza. L’arrivo di Ballardini ha portato 5 punti nelle 6 gare finora disputate, non sufficienti per tirarsi fuori da un penultimo posto che spaventa molto. La poca abitudine a lidi così bassi potrebbe fare la differenza nelle gare salvezza che contano, ed anche con la Salernitana il pallone scottava eccome nel secondo tempo.

Davanti un calendario da brividi, fatto di match proibitivi alternati a scontri diretti decisivi: neroverdi che ospitano il Milan nel prossimo turno, con la speranza che gli uomini di Pioli siano concentrati sulla doppia sfida di Europa League con la Roma. C’è poi il Lecce al Mapei Stadium, seguito da Fiorentina e Inter. Genoa, Cagliari e Lazio completano il quadro, con un Sassuolo che deve sbloccarsi mentalmente e scongiurare una retrocessione al momento reale.

- Pubblicità -

Lecce impotente con il Milan: ma ora viene il bello

Il programma del sabato si è poi aperto con la trasferta del Lecce a San Siro che, come da pronostico, non ha portato buone nuove. 3-0 il risultato finale e squadra di Gotti impotente di fronte ad un Milan che subito arrembante ed in grado di amministrare agevolmente il vantaggio. A segno un Pulisic da 13 gol e 8 assist stagionali, acquisto top della campagna estiva rossonera, il solito Giroud e Rafa Leao.

Lecce che ha però recriminato non poco su due episodi arbitrali: il rosso a Krstovic che ha di fatto chiuso la partita, su cui si infiamma la polemica per un’espulsione ritenuta eccessiva, ed il terzo gol, nel quale, dopo la ginocchiata di Theo Hernandez ad Almqvist, il Milan non si ferma e il direttore di gara non arresta il gioco nonostante si trattasse di un colpo alla testa. Il presidente Sticchi Damiani ha applaudito ironicamente tale fatto, lasciando subito dopo la tribuna.

Joan Gonzalez, Lecce
Joan Gonzalez, Lecce @Twitter

Fatto sta che arriva una sconfitta dopo i 4 punti punti conquistati con Salernitana e Roma, 3 lunghezze è il distacco dal terz’ultimo posto e la salvezza andrà sudata ancora fino all’ultima giornata. Non è di certo la partita contro il Milan a San Siro quella dove il Lecce è chiamato a fare punti, ma si è senz’altro visto un passetto indietro rispetto alle scorse due gare, dove la squadra era stata molto più aggressiva e propositiva.

- Pubblicità -

Debacle che va subito archiviata senza fare drammi, posto che ora arriva il bello: il calendario pone la squadra di Gotti di fronte ad Empoli (casa) e Sassuolo (Sassuolo) nelle prossime due giornate, sfide crocevia per le speranze salvezza. Sarà poi la volta di un Monza che potrebbe aver abbandonato i sogni europei, prima di altri due scontri diretti con Cagliari e Udinese. Un mese di fuoco per il Lecce dove è vietato sbagliare, visto che la sua Serie A si concluderà contro Atalanta e Napoli.

Empoli sul gong: Cambiaghi l’arma salvezza

Dopo Sassuolo e Lecce, il sabato sera ha offerto un Empoli eroico, che si rialza dopo un periodo decisamente nero. La vittoria sul gong ai danni del Torino è una boccata d’ossigeno dopo un apnea che durava da un mesetto, in cui l’effetto Nicola sembrava svanito. La sconfitta a sorpresa col Cagliari al Castellani ne aveva portate altre 3 in fila, anche se con avversari del calibro di Milan, Bologna e Inter.

Anche con i granata di Juric un mezzo dramma si stava consumando, visto il pareggio di Zapata al 91′, ma la follia di Bellanova, che si fa scippare la palla sulla linea di fondo campo da Cacace, e il gol di Niang fanno esplodere lo stadio al 94′. 3 punti vitali che riportano l’Empoli in zona salvezza, a +2 sul Frosinone, anche se tutto l’ambiente è consapevole che nulla è stato ancora ottenuto.

- Pubblicità -
Nicolò Cambiaghi, Empoli
Nicolò Cambiaghi, Empoli @Twitter

Tutti si augurano che l’arma in più per la salvezza sia Nicolò Cambiaghi: ci sono voluti 64 tiri per trovare il primo gol stagionale, un vero e proprio record per un giocatore che ne aveva trovati 7 l’anno scorso, contribuendo sensibilmente ad una salvezza tranquilla. Ora si è sbloccato, e l’Empoli, esattamente come il Cagliari, combatte per quest’obbiettivo dal giorno 0, una consapevolezza che può fare la differenza sulle rivali.

Archiviato il successo con il Torino, ecco all’orizzonte una sfida cruciale per il proseguo del campionato: la trasferta in quel di Lecce è un crocevia salvezza fondamentale per entrambe le squadre, con i toscani che si troveranno ad affrontare Napoli e Atalanta nelle due successive. Sarà poi la volta di un altro match clou in casa con il Frosinone, per poi chiudere con Lazio, Udinese e Roma. Il mago Nicola sa come si fa; L’Empoli è in buone mani.

Spavento Frosinone: l’inesperienza ha un peso?

La domenica è stata inaugurata da un lunch match in cui salvezza ed Europa si intrecciavano prepotentemente. Frosinone-Bologna è terminato con uno 0-0 non particolarmente spettacolare, che ha però fotografato perfettamente il momento che i ragazzi di Di Francesco stanno vivendo da mesi a questa parte: una squadra viva, propositiva, che gioca palla a terra, in grado di mettere sotto una delle formazioni più in forma e sorprendenti della Serie A.

- Pubblicità -

Poi però il timore di vedere un’altra gara giocata bene senza portare a casa nulla ha preso il sopravvento, confezionando lo spavento supremo per i tifosi del Frosinone: ultima palla gettata in aera, sponda di testa e Ndoye che, dopo la parata di Turati con l’aiuto della traversa, spara alto da pochi metri a porta vuota. Su questo colpo di fortuna Di Francesco dovrà ripartire per ottenere una salvezza che, ora distante appena un punto, sembrava una formalità ad inizio stagione.

Barrenechea, Frosinone
Barrenechea, Frosinone @LPS

E qui sorgono dubbi e preoccupazioni sul Frosinone: ci si chiede anzitutto se l’inesperienza abbia un peso, per una rosa fatta di ottimi talenti ma molto giovani, poco abituati a tale situazione, a dover vincere le partite in maniera sporca ma efficace. Inoltre, dopo più di metà stagione brillante dove era quasi lecito guardarsi più avanti che indietro, all’improvviso il baratro da affrontare. Un cambio mind set che squadre come Cagliari, Verona o Empoli non hanno dovuto fare e che potrebbe incidere nel rush finale.

Due gare non semplici attendono i ciociari: trasferte a Napoli e poi a Torino, contro due squadre in piena lotta Europa. Ci sarà da stringere i denti, prima di avere il “bonus” Salernitana allo Stirpe e lo scontro diretto di Empoli. Il tutto si chiuderà con Inter, Monza e Udinese, per un Frosinone che ha le doti tecniche per mantenere la Seri A ma, dopo 10 gare di fila senza vittoria, deve ragionare da squadra salvezza.

Rimonta Genoa e tonfo Verona: trema Baroni

Chi ha passato il weekend più cupo è senz’altro il Verona, in una giornata che, da potenzialmente favorevole, si è trasformata in un incubo: Escluso il Sassuolo contro la Salernitana, che non ha comunque vinto, Frosinone, Empoli e Cagliari hanno tutte fatto punti, contro avversari del calibro di Bologna, Torino ed Atalanta. Di contro gli scaligeri erano di scena contro un Genoa che, nonostante sia “in vacanza” da settimane, dimostra di onorare alla grande ogni impegno.

- Pubblicità -

Eppure le cose si erano messe per il meglio dopo il secondo centro consecutivo di Bonazzoli all’8′, ma il Verona specula sul minimo vantaggio e lascia campo alla rimonta del Genoa targata Ekuban e Gudmundsson. Il pareggio annullato a Swiderski per fuorigioco millimetrico di Mitrovic fotografa una giornata storta che inguaia non poco gli uomini di Baroni, aggrappati alla salvezza 1 punto sopra il Frosinone e 2 sul Sassuolo.

Serdar, Verona @livephotosport
Serdar, Verona @livephotosport

La situazione finanziaria del Verona ha costretto la società a smantellare la squadra a gennaio, con le cessioni di Doig, Hien, Terracciano, Ngonge e Djuric. Un qualcosa che avrebbe affossato chiunque, ma non Baroni, che ha amalgamato in pochissimo tempo i nuovi arrivati, per lo più sconosciuti, in una squadra che sta lottando con le unghie e con i denti. La sconfitta col Genoa fa male, con solo 1 punto nelle ultime 3 dopo le vittorie con Sassuolo e Lecce, ed un calendario che non aiuta.

Prima la trasferta a Bergamo contro l’Atalanta, poi una sfida chiave in casa con l’Udinese, dove serviranno i 3 punti. Segue un trittico targato Europa composto da Lazio, Fiorentina e Torino, per poi concludere il campionato con la Salernitana all’Arechi e ospitando l’Inter all’ultima giornata. La salvezza sarebbe un’impresa storica dopo le vicissitudini di quest’anno, ma Baroni ci crede, come ci ha creduto con il Lecce l’anno scorso. Lo spirito del Verona deve essere un’arma in più.

Cagliari, sia benedetto lo svantaggio

A chiudere questa carrellata di squadre in lotta alla salvezza, con la partita delle 18:00 di domenica, un Cagliari mai domo e che ha nell’animo sardo che risiede nella propria gente la marcia in più per il rush finale. Non è un caso che 23 dei 30 punti accumulati fin qui dalle Teste di Moro siano arrivati all’Unipol Domus, con la spinta di un popolo intero che, dopo l’incredibile promozione dell’anno scorso, crede con tutto se stesso in un’altra impresa.

- Pubblicità -

Il 2-1 contro l’Atalanta firmato Augello e Viola, che rispondono al vantaggio di Scamacca, certifica ancora una volta un dato che ha dal paradossale: sia benedetto lo svantaggio, visto che sono ben 16 i punti che il Cagliari ha ottenuto andando sotto nel punteggio, con solo il Napoli (19) ad aver fatto meglio. Ciò non può che essere sintomo di uno spirito combattivo che solo un vate come Claudio Ranieri poteva dare, sottolineato anche nel post Atalanta.

Esultanza Cagliari
Esultanza Cagliari @livephotosport

“Abbiamo fatto tanto ma la nave non è in porto, dobbiamo ancora superare degli scogli. Siamo in piena burrasca da tutto l’anno, sappiamo che è un campionato difficile ma questi ragazzi non vogliono mollare. Sono determinati e tenaci, ci proveremo fino alla fine”. La metafora col mare calza a pennello con Cagliari, ma un passaggio è fondamentale: l’abitudine alla burrasca, qualcosa che non tutte le altre pretendenti alla salvezza hanno insita in loro.

Dopo il rischio dimissioni di Ranieri, sono arrivati 12 punti nelle successive 7 giornate, ce ne sono 4 di distanza dal terz’ultimo posto, ed ora c’è da stringere i denti: Inter e Juventus in serie attendono i sardi, con le successive sfide a Genoa e Lecce cruciali per l’obbiettivo salvezza. Poi il Milan, lo scontro diretto con il Sassuolo al Mapei Stadium e la Fiorentina in casa a chiudere l’anno. Urge un ultimo colpo di reni, e il morale è alto.

Tocca all’Udinese: finale di stagione da brividi

Il quadro dopo la 31ª giornata è completo, o quasi, visto che sta sera tocca all’Udinese rispondere ai vari Empoli, Cagliari, Frosinone e chi più ne ha più ne metta. La sfida? Decisamente non una delle più semplici, visto che alla Bluenergy Arena arriva un’Inter capace di perdere una sola gara in questa Serie A, proprio contro quel Sassuolo che i friulani sperano di avere alle spalle alla fine dell’anno.

Vero è però che le 4 vittorie dell’Udinese in campionato (peggio solo la Salernitana con 2) sono arrivate contro Bologna, Juventus, Milan e Lazio, e un’altra impresa servirebbe come il pane, visti i soli 2 punti di vantaggio sul terz’ultimo posto. Cosa dice il calendario? C’è da stringere i denti, vista la manita di gare contro Inter, Roma, Verona, Bologna e Napoli, prima di un finale di stagione da brividi: Lecce, Empoli e Frosinone alle ultime 3, in quella che si prospetta una delle lotte salvezza più appassionanti degli ultimi anni.

Ultime Notizie

Ultima Ora

Accedi per ricevere Aggiornamenti

Segui le squadre o le competizioni che preferisci per restare sempre aggiornato!

Proseguendo dichiari di aver letto e compreso
l’informativa privacy

P