🏗️ Salernitana in Serie B, da Iervolino ai 4 allenatori: è tempo di ricostruire

La sconfitta contro il Frosinone condanna la Salernitana alla matematica retrocessione in Serie B, un epilogo già scritto da mesi: dalla rivedibile gestione di Iervolino al flop dei 4 allenatori di quest'anno, partirà a breve il tempo di ricostruire la squadra

Lorenzo Zucchiatti
7 Minuti di lettura
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In poco meno di due weekend la Serie A 2023/24 ha emesso i suoi primi verdetti ufficiali, in attesa di avere man mano tutti gli altri: il primo è la vittoria dello scudetto da parte dell’Inter, grazie alla vittoria nel derby con il Milan; il secondo è la retrocessione in Serie B della Salernitana, causa sconfitta per 3-0 sul campo del Frosinone, con le reti di Soulé, Brescianini e l’ex Zortea.

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Un epilogo già scritto da mesi, che affonda le sue radici in molte scelte sbagliate di Iervolino, tanto in estate quanto durante l’anno, ed un clima teso fin dalle prime battute del campionato. L’addio alla Serie A costituisce un’opzione che non veniva neanche presa in considerazione ad inizio anno, ma i 4 allenatori cambiati un una singola stagione testimoniano una confusione generale che non poteva non sfociare in tale risultato.

Ora si cercherà di chiudere il campionato con dignità, poi sarà tempo di ricostruire dalle ceneri di un’annata disastrosa un progetto per riportare subito la Salernitana dove si era ampiamente meritata di stare. La Serie B non deve essere un dramma, ma ora si vedrà se la società avrà imparato dai suoi errori, in un campionato che mette sempre in difficoltà le squadre appena retrocesse.

Dal mago Nicola a Paulo Sousa: il terzo tentativo non va

Dopo la sorprendente conquista della massima serie nel 2021 (non accadeva dal 1999), due stagioni memorabili hanno permesso alla Salernitana di evitare la retrocessione, ma il terzo tentativo non è andato a buon fine. Certo, serviva un’impresa memorabile almeno la metà di quanto lo siano state le altre due, soprattutto quella epica del primo anno. Una stagione partita tra tante difficoltà e poche speranze, terminata però con il più bello dei risultati.

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Il clima di incertezza si respirava anzitutto per la necessità di Lotito di trovare un nuovo proprietario entro il 31 dicembre, cosa che avviene soltanto ad un giorno dalla scadenza del termine, con l’arrivo di Iervolino, e condiziona inevitabilmente la prima parte di stagione. Il 2021 infatti si conclude con 4 punti conquistati da Castori ed altri 4 da Colantuono, in quella che sembra a tutti gli effetti una causa persa.

L’arrivo del mago Nicola, affiancato da Sabatini, è la svolta che lancia la Salernitana; una rimonta senza precedenti che permette alla squadra di arrivare ad una drammatica ultima giornata, in cui fortunatamente lo 0-4 casalingo con l’Udinese non fa male, grazie al pareggio tra Venezia e Cagliari. Salvezza raggiunta a 31 punti, la quota più bassa nell’era dei 3 punti, e Serie B evitata.

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Non della stessa portata, ma comunque degno di nota anche il percorso fatto da Paulo Sousa, subentrato a Nicola a febbraio dell’anno successivo. Squadra risollevata dopo un’entusiasmo che si era via via assopito e salvezza ottenuta addirittura con 11 punti di vantaggio. Un ottimo lavoro di Iervolino che non si è però ripetuto quest’anno.

Inzaghi, Liverani e Colantuono impotenti

I risultati ottenuti da Sousa meritavano la riconferma, e così è stato, ma che qualcosa fosse cambiato è apparso evidente fin da subito. Pochi punti e squadra spenta, che costringono Iervolino ad intervenire chiamando Pippo Inzaghi, che porta, come fatto nelle esperienze precedenti, la sua passione e il suo carattere forte, cose che cominciano a vedersi anche nelle prestazioni.

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La situazione di classifica rimane però difficile, e il tutto precipita con le incomprensioni con Sabatini, tornato in pista, per un mercato tardivo e probabilmente non ritenuto all’altezza, che portano Inzaghi e la Salernitana a separarsi a febbraio. E in effetti nuovi acquisti come Manolas, Boateng, Zanoli, Basic non portano alcun apporto ad una squadra già in grande difficoltà.

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La sfilza di 4 allenatori in un anno viene completata dagli impotenti Liverani e Colantuono, giunti in un ambiente ormai sfiduciato ed irrecuperabile, tant’è che insieme collezionano appena 2 punti nelle 10 gare disputate fin qui. La retrocessione in Serie B non poteva che essere la naturale conseguenza di una gestione pessima di Iervolino dentro e fuori dal campo, che dovrà avere un seguito ben diverso.

Il caso Dia

Tra rimproveri ai giocatori e dichiarazioni al veleno con il sistema arbitrale, il presidente della Salernitana ha poi dovuto affrontare anche il caso Dia, ora cercato da top club di Serie A; una chiave importantissima della disfatta granata. Un giocatore passato da 16 gol e 6 assist in 33 presenze a 4 e 0 in 18 quest’anno è chiaro che ha pesato molto sulla retrocessione in Serie B, complici alcuni infortuni ed il litigio con la società nella fase clou del campionato.

Dopo essersi rifiutato di entrare dalla panchina contro l’Udinese, tesi sostenuta da Liverani e il club ma smentita dallo stesso Dia, si è giunti addirittura ad una causa legale che preveda la rescissione del contratto ed un risarcimento danni, ma per ora gli unici ad averne davvero subito le conseguenze sono i tifosi della Salernitana, costretti a vedere la propria squadra colare a picco.

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Dia, Salernitana

Una Salernitana da rifondare

Non ha funzionato praticamente nulla insomma, e le ultime 4 gare serviranno solo per provare a salvare la faccia. La Salernitana poi sarà da rifondare, posto che c’è veramente poco a cui aggrapparsi in questa stagione, soprattutto sui giocatori: tanti prestiti che torneranno nelle rispettive basi, giocatori come Fazio, Manolas, Dia apparsi inadeguati o in rotta con la società, altri come Candreva (6 gol e 7 assist), che potrebbero cercare un ultima esperienza in A.

E poi ci sarà la questione allenatore. Nel post partita Colantuono si è detto disponibile a ripartire nel caso in cui Iervolino lo ritenga adatto, ma è chiaro che tane considerazioni dovranno essere fatte in tal senso. Come detto è tempo di ricostruire qualcosa di importante per la Serie B, in modo tale che per una tifoseria passionale come quella della Salernitana l’addio al massimo campionato diventi un semplice arrivederci.

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