Roma, ‘na passione che viè dar core: la storia dei cori giallorossi

Una passione che viene da dentro, direttamente dal cuore quella dei tifosi della Roma che, dagli albori, sostengono la propria squadra con grandi cori

Lorenzo Gulino
12 Minuti di lettura
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Una passione che scorre nelle vene, tramandata dal primo giorno e dalla prima partita disputata dalla Roma che vede nei suoi tifosi il suo vanto più grande. Un amore di quelli puri che difficilmente si possono replicare, di quelli che ti fanno vivere grandi emozioni, che te fanno batte forte er petto e che a volte ti fanno anche disperare. Questo è ciò che il tifo giallorosso ha ereditato di generazione in generazione e che lo spinge sempre più a seguire la sua squadra che sempre e comunque verrà definita come Magica. Gridare il nome dei giocatori o quello del club risulta troppo banale e per questo motivo cantare ed intonare a gran voce i cori può far esaltare, far sentire coccolato e spronato chi sta in campo ed è in questo momento che i romanisti scendono in campo più vogliosi che mai.

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La Canzone de Testaccio, simbolo de Roma

Una canzone diventata un vero e proprio coro quella oggi conosciuta come Campo Testaccio che ha scritto un capitolo importante della Roma, famosa per il suo inno. Però la sua storia è ben diversa da quello che ci si immagina. Fu composta nel 1931 per il film Cinque a Zero di Mario Bonnard che parlava della vittoria giallorossa sulla Juventus, ottenuta proprio nel tanto decantato terreno di gioco di Testaccio il 15 marzo 1931. I capitolini portarono a casa un grande trionfo con i gol di Lombardo, Bernardini, Fasanelli e una doppietta di Volk che però, non valse la vittoria dello scudetto che fu alzato comunque dai bianconeri. A cambiare il testo della melodia già esistente di un tango intitolato Guitarrita fu il paroliere romano Totò Castellucci che con un grande mix di cuore e romanità diede vita ad una vera poesia.

Campo Testaccio
Campo Testaccio

“Cor core acceso da la passione, undici atleti Roma chiamò, e sott’ar sole der Cuppolone, ‘na bella maja a du’ colori je portò. Li du’ colori de Roma nostra, oggi signora del futteball, non più maestri né professori, mo’ sò dolori perché Roma ce sa fa. C’è Masetti ch’è primo portiere; De Micheli scrucchia ch’è ‘n piacere; poi c’è quer torello de Bodini; cor gran Furvio Bernardini, che dà scòla all’argentini. Poi ce stà Ferarris er mediano, granne nazionale e capitano; Chini, Fasanelli e Costantino, cò Lombardi e cò D’Aquino; Vorke (Volk) è ‘n mago pe’ segnà! Campo Testaccio ciai tanta gloria, nessuna squadra ce passerà. Ogni partita è ‘na vittoria, ogni romano è n’bon tifoso e sà strillà. Petti d’acciaio, astuzia e core, corpi de testa da fa ‘ncanta. Passaggi ar volo cò precisione e via er pallone che la rete và a trovà. Quanno che ‘ncomincia la partita ogni tifosetta se fà ardita, strilla forza Roma a tutto spiano cò la bandieretta ‘n mano, perché cià er core romano. L’ala centra e Vorche tira e segna, questo è er gioco e Roma ve lo ‘nsegna! Cari professori appatentati sete belli e liquidati perché Roma ce sa fà. Semo giallorossi e lo sapranno tutti l’avversari de st’artranno. Fin che Sacerdoti ce stà accanto porteremo sempre er vanto Roma nostra brillerà”.

Cori della Curva Sud prima e dopo 1977

Un anno che fa da spartiacque per la Curva Sud che prima del 9 gennaio 1977 era divisa in diversi gruppi che davano vita a diversi cori come quello che intona:“Corete, scappate, ariva lo squadrone giallorosso”. Ma da quel giorno ci fu una vera e propria fusione che diede vita al CommandoUltrà Curva Sud, nato dall’unione di diverse realtà come Boys, Fossa dei Lupi e Pantere giallorosse. Sono diverse le intonazioni alle quali viene dato il via all’inizio delle partite della Roma.

Curva sud - Roma
Curva sud – Roma

Tra questi ce ne sono due che prendono il sopravvento: “Quando l’inno si alzerà tutto il mondo tremerà. Canteremo fino alla morte innalzando i nostri color che ci vien dal profondo del cuor…Alé, alé, alé Roma alé, alé, alé alé” oppure “Quando al ciel si alzeran le bandiere e i tamburi a rollar torneran, un sol grido allor s’alzerà, Roma vinci ancor per gli Ultrà”. Un continuo incitare i calciatori in campo che devono sentire tutto il calore nei momenti difficili della partita che li spinge a dare il massimo e ad andare oltre il limite facendone una questione di cuore. Perché con la Roma, società dalla grande storia, è er core che fa la differenza nelle situazioni delicate, è quello che alla fine di tutto premia chi ne mette di più.

Il nuovo corso della Roma, dal 1999 ad oggi

Nel 1999 si apre quella che è una vera e propria nuova era per quanto riguarda i cori per sostenere i calciatori della Roma, club storico per i suoi numeri 4. Sono tante le parole che ancora oggi vengono urlate dalle migliaia di spettatori che vengono a sostenere la compagine giallorossa allo Stadio Olimpico. I canti intonati dalla tifoseria romanista aumentano sempre di più e tra questi troviamo: “Nel cervello soltanto la Roma il mio cuore batte per te per il mio seguendo la Roma nessun mai ti amerà più di me… per la Roma alè per la Roma alè, per la Roma alè alè alè per la Roma alè alè” oppure “Dammi tre punti non chiedermi niente dimmi che hai bisogno di me, tu sei sempre mia anche quando vado via c’è solo l’A.S. Roma per me”.

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Roma-Shakhtar, tifosi
Roma-Shakhtar, tifosi @ImageSport

Un esempio di romanità assoluta riproposta sulle note di Maledetta Primavera di Loretta Goggi quella dei tifosi della Roma, società storica per i suoi 10, che cantano a squarciagola incitando i propri calciatori: “Voglia di stringersi un pò Curva Sud vecchie maniere e si parlava di noi di giorno e sera alza al cielo alla bandiera e grida forte Roma vinci insieme a noi. Seee per innamorarsi ancora sosterrò, sempre e solo la mia Roma… Lo sai perché tutta la mia vita è GIA-LLO-ROSSA? C’è una ragione: ho la Roma nel mio cuore AS Roma, io non vivo senza te”. Seguendo invece la linea melodica di Montagne Verdi c’è un altro grande testo, cantato per la prima volta nel derby della Capitale nella stagione 2002-2003: “Passa il tempo cambia la gente di battaglie ne ho fatte tante a noi tutti c’hanno invidiato a noi tutti c’hanno applaudito. Dai ragazzi diamo la scossa facciam vedere la nostra forza siamo pronti a ricominciare TUTTO IL MONDO DOVRÀ TREMARE. La la la la la la la Roma no no no non sarà mai sola”.

Un storia d’amore infinita: i cori della Roma dal 2010 ad oggi

Gli anni passano, ma la passione dei tifosi per questi colori aumenta sempre più e nuovi cori prendono voga nel periodo che va dal 2010 in poi. Sulle note di Despacito di Luis Fonsi il tifo della Roma nella stagione 2017-2018 riesce a tirare fuori un canto fatto di grande carica emotiva e capace di trascinare la squadra alla vittoria. “Noi con i colori più belli che esistono… il nome di Roma porterò! Sai, facciamo i danni più belli solo per te… con i miei fratelli lotterò! Al tuo fianco! Ci troveranno se scendi in campo, tutti quanti dovranno guardare, siamo la squadra della Capitale! Con la voce, scalderemo questo settore, dentro e fuori facendo rumore… ogni stadio faremo tremare! Facci un gol ohohohohoh, facci un gol ohohohohoh facci un gol ooooohhhh. Daje Roma, daje Roma facci un gol”.

Tifosi Roma
Tifosi Roma

Come un dodicesimo uomo in campo pronto ad entrare a gamba tesa per cambiare le sorti del match questo rappresenta il tifoso per la sua squadra e per la Roma, club noto per i suoi 9. Un tifo di cuore che quando si parla di incitare i propri giocatori non si tira mai indietro. Altro coro da brividi è quello della stagione 2018-2019 sulla linea di Que paso con el fantasma del descenso, del Boca Juniors. I giallorossi cambiando le parole hanno dato vita ad un vera e propria arma da usare nei momenti di difficoltà: “Forza grande Roma, lo sai che io ci sono, lo sai che ci sarò… ogni momento… Con te io scendo in campo, i tuoi colori un vanto, la maglia che tu hai… la porto dentro… Sono cresciuto con te… Sono cresciuto col tuo nome… La Roma è il nostro grande amore… se la segui e canti vincerà”.

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Passano gli anni, ma i veri tifosi non cambiano mai e questo è quello che vogliono sottolineare i tifosi della Roma, società storica per i suoi 2, nel coro cantato per la prima volta nella stagione 2019-2020. Un canto romantico espressione della romanità e che non può far altro che alzare i battiti der core de chi la canta: “Camminerò insieme a te, l’As Roma è la mia vita… Quando giochi sento che crescono i brividi dentro di me. Roma ! Lottiamo per la Roma! Viviamo per la Roma, sarò sempre con te… Passano gli anni, cambiano i giocatori e pure i presidenti, ma noi saremo qua. Questa è la lupa, che batte sul mio petto, la Roma è il nostro amore e noi siamo gli ultrà… Dai Roma”.

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