9️⃣ Retegui d’Italia, da Mancini a Spalletti: la 9 è in buone mani

Cercavamo il numero 9, e la gara col Venezuela dà indicazioni chiare in tal senso: brilla Mateo Retegui, che si candida ad essere il centravanti titolare dell'Italia ad Euro2024. Dall'esordio con Mancini alla conferma con Spalletti, l'italo-argentino balza in pole rispetto alla concorrenza

Lorenzo Zucchiatti
16 Minuti di lettura
- Pubblicità -

Seguici sui nostri canali

Un anno esatto, o quasi ad essere pignoli. Il 23 marzo 2023 Mateo Retegui faceva il suo esordio con la nostra Nazionale, e fu l’unico a portarsi via un bel ricordo di quella serata: al Maradona di Napoli, l’Inghilterra si impose per 1-2, ma dopo i gol di Rice e Kane fu proprio l’italo-argentino a trovare la via della rete, mentre tutta Italia era intenta a capire chi fosse questo ragazzo misterioso arrivato da oltreoceano.

- Pubblicità -

364 giorni dopo la musica non è cambiata, nonostante partita e contesto siano totalmente diversi. Il 2-1 rifilato al Venezuela porta la sua doppia firma, con due gol da rapinatore d’area vero. Ed è abbastanza ironico notare come, dopo le tante preoccupazioni del popolo azzurro sull’attaccante che ci guiderà all’Europeo, sia stato proprio il numero 9 la cosa che ha funzionato meglio, mentre dietro qualcosa è da sistemare. Ma la storia di Retegui, con l’Italia e non, parte da lontano.

L’intuizione di Mancini

Se oggi possiamo contare su un centravanti di tutto rispetto, lo dobbiamo ad un soggetto che, in poco tempo, è passato dall’essere l’uomo più amato d’Italia a perdere rapidamente la popolarità costruitasi. L’intuizione di Mancini, un’anno fa appunto, fece scoprire al nostro paese questo ragazzo di 24 anni che nel Tigre, soprattutto nella prima parte di stagione, stava facendo vedere ottime cose (12 gol in 28 gare l’anno scorso).

“Lo stavamo seguendo da tempo. È un ragazzo giovane che gioca da due anni titolare nel campionato argentino. Ha qualità che a noi mancano. Pensavamo che non volesse venire, ma ha detto subito di sì e lo abbiamo convocato”, così parlava Mancini a Dazn. E in effetti Retegui è nato a San Fernando in Argentina ma, come da lui stesso spiegato, non ha esitato un attimo quando è arrivata la chiamata dell’Italia.

Retegui e Mancini, Italia
Retegui e Mancini, Italia @Twitter

“La convocazione in azzurro? La stavo aspettando molto. Quando mi ha chiamato Mancini mi sono sentito emozionato ed orgoglioso. Sono contento di essere qui e rappresentare l’Italia, le parole espresse dall’ex Tigres e Boca Juniors dopo il match con l’Inghilterra. L’inizio di un avventura con la nostra Nazionale che, con Spalletti, può colorarsi ancora di più.

L’azzurro dona: Retegui come Mancini e Baggio

E sono banalmente i numeri a confermare come l’azzurro doni a Retegui: 4 reti in 5 gare con la maglia dell’Italia, per un totale di 346′ giocati ed un gol ogni 86,5′. Un peccato dunque che il bomber del Genoa non sia stato disponibile per gran parte delle qualificazioni agli Europei a causa di un infortunio al ginocchio che lo ha perseguitato tra ottobre e novembre, permettendogli di giocare solo 18′ (contro l’Ucraina) sotto la guida di Spalletti.

- Pubblicità -

Il Ct dimostra comunque di dare fiducia ad un giocatore che ha appena eguagliato Mancini e Baggio. La frase è volutamente provocatoria, e prima che affiliate i forconi e accendiate le torce, spieghiamo: 4 sono i gol segnati anche dall’attuale selezionatore dell’Arabia Saudita, volato in quei lidi dopo il fallimento del mancato Mondiale in Qatar; mentre Il Divin Codino era stato l’ultimo, prima di Retegui, ad aver siglato una doppietta con l’Italia negli USA (contro Nigeria e Bulgaria negli ottavi e semifinale della Coppa del Mondo del 1994).

Un contesto decisamente diverso per Baggio, che di quell’esperienza americana non avrà un buon ricordo in finale, con il rigore sparato alle stelle contro il Brasile. Retegui, domenica con l’Ecuador a New York, avrà la possibilità di provare a battere tale primato e staccare Mancini nella classifica marcatori, per convincere ancora di più Spalletti di essere lui il numero 9 perfetto per l’Italia.

Mateo Retegui, Italia*
Mateo Retegui, Italia*

Dall’hockey su prato all’affondo di Totti

E va da se che, come spesso accade per i ragazzi del Sudamerica, anche Retegui abbia una storia piuttosto particolare. Se oggi l’Italia può bearsi dei suoi gol bisogna ringraziare, oltre al nonno materno originario di Canicattì e quello paterno di Sestri Levante, Diego Mazzilli, scout del Boca Juniors che lo nota in un provino a 17 anni, nel 2016.

- Pubblicità -

Sì perché fino a quel momento il classe 99′, seppur preferisse il calcio, giocava ad hockey su prato, un’istituzione nella sua famiglia. Il padre Carlos era una leggenda di quello sport in Argentina, tanto da essere commissario tecnico della nazionale femminile, ed anche Mateo sembra destinato a seguire quella via. La passione per il calcio era però troppo forte, e nel 2018 debutta nel Boca sostituendo Tevez.

“El Chapita” viene finalmente notato anche in Italia, e il primo ad accorgersene è un certo Francesco Totti, che lo mette sotto contratto con la sua agenzia di procura: “Sto trattando un talento incredibile dall’Argentina, una mezza punta-attaccante, forte forte forte. È devastante. Il nome non lo dico sennò me lo rubano”, diceva prima della firma nel lontano 2020. Il Pupone non ci aveva visto male, visto il percorso fatto fin qui da Retegui.

Il Tigre, il Genoa, l’Italia

Che l’intuizione di Totti fosse corretta si nota poco tempo più tardi, quando in prestito al Tigre nel 2021/22 è il miglior marcatore della Primiera Liga con 19 gol più 4 nelle coppe. Ed è proprio grazie a tali numeri e prestazioni che Mancini decide di convocarlo per la sua Italia, in difficoltà nel trovare un numero 9 all’altezza dopo i cali di Immobile e Belotti.

- Pubblicità -

Come nel Bel Paese si inizia a parlare di lui, il mercato va a braccetto, ed ecco che la possibilità di vederlo in Serie A diventa estremamente concreta. Ci pensa l’Inter, in cerca di un rincalzo adeguato a Lautaro Martinez ed il neo arrivato Thuram, visti gli addi di Lukaku e Dzeko. Retegui però vuole giocare, e cerca un progetto che gli permetta di essere il faro della squadra verso il quale si concentrano le speranze di andare in rete.

Retegui, ai tempi del Tigre
Retegui, ai tempi del Tigre @Twitter

Ed ecco il Genoa che, da neo promosso, investe 12 milioni per strapparlo al Boca Juniors, soldi che sembrano al momento ben spesi: 8 gol e 3 assist in 24 presenze per Retegui tra campionato e Coppa Italia, considerando anche l’infortunio che lo ha tenuto ai box per gran parte della gare di ottobre e novembre. Probabile che quest’estate qualcuno possa bussare alla porta del Grifone, per un attaccante che non ruberà l’occhio ma che in area è sempre nel posto giusto al momento giusto.

Verso Euro2024: quale assetto è congeniale a Retegui?

“Sono molto contento, abbiamo giocato una partita dura e abbiamo vinto. Ora dobbiamo riposare e pensare a domenica. Euro2024? Io sono tranquillo. Devo rimanere coi piedi per terra e lavorare per aiutare la squadra”. Così Retegui al termine della gara contro il Venezuela, per un ragazzo che sta dimostrando grande umiltà e attaccamento alla maglia. L’Italia sembra voler puntare su di lui, e se così sarà è da capire quale assetto tattico è più congeniale alle sue caratteristiche.

- Pubblicità -

Spalletti sta sperimentando in questa tournée statunitense, desideroso di provare la tanto vituperata difesa a tre cara a molti tecnici di Serie A. Dovrebbe in verità cambiare poco per quanto riguarda l’attacco, visto che il Ct non sembra volersi privare delle due mezze punte a supporto di Retegui o chi per lui. Col Venezuela hanno iniziato Chiesa e Frattesi, con i vari Zaniolo, Zaccagni, Politano e compagni a subentrare.

Qualcosa di diverso rispetto al Genoa, dove il bomber rossoblù è abituato ad agire in solitaria con Gudmundsson a supporto, nel più classico dei 3-5-2. La capacità di adattamento a vari sistemi di gioco però c’è, con alla base un principio: Retegui ha l’istinto del gol, e con il Venezuela l’ha dimostrato. Nessuno si aspetta giocate da campione o mille palloni toccati, ma i due buoni che ha avuto li ha trasformati in rete. Ciò è quello che serve all’Italia ad Euro2024, a prescindere dal modulo usato.

Scatto Retegui: Immobile, Scamacca e non solo inseguono

E in un periodo dove il toto numero 9 impazza nello Stivale, la doppietta siglata contro i Vinotinto è un autentico scatto di Retegui verso la maglia da titolare all’Europeo. Ci sono mesi decisivi davanti prima dell’esordio in Germania, e lo stato di forma a metà giugno sarà l’ago della bilancia su cui Spalletti pondererà la sua scelta, ma al momento gli inseguitori stanno facendo molta fatica a mettere in difficoltà il Ct.

Ciro Immobile, Lazio
Ciro Immobile, Lazio @livephotosport

Su tutti Immobile, autore di una stagione da incubo ed ora a serio rischio esclusione. Così Spalletti dopo le convocazioni per le due attuali amichevoli: “Non prendo in giro nessuno. So che è un giocatore importante per l’Italia e per il suo club, ma in questo momento Immobile non riesce ad esprimere il suo potenziale. In questo momento è giusto scegliere altri e ho scelto altri”. Non una bocciatura definitiva, ma è inutile girarci intorno: ad oggi Ciruzzo sarebbe probabilmente fuori.

- Pubblicità -

Discorso simile vale per Scamacca, ed anche in questo caso Spalletti ha parlato senza peli sulla lingua: “È stato un periodo senza giocare, e quando l’ho chiamato non ha espresso il meglio di se. Bisogna essere capaci di dimostrare subito di essere all’altezza della Nazionale, visto che nella prima parte di Euro2024 ci giochiamo tutto”. Era in effetti la grande speranza dell’Italia il colosso dell’Atalanta, ma le aspettative sono state fin qui deluse.

E gli outsider? Uno è Kean, che deve però ritrovare condizione e minuti, e soprattutto Lucca che, zitto zitto, si è ritagliato convocazione e apprezzamenti da parte di Spalletti: “Voglio conoscere da vicino Lucca, per capire di che pasta è fatto. È alto, forte di testa, giovane e ha buone qualità. Ci sarà sempre qualcuno di nuovo da valutare”. Tante incognite ed una sola certezza, quel Mateo Retegui al momento garanzia di gol.

Dall’Europeo al mercato: Juventus su Retegui

E non stentiamo a credere che la mente dell’italo-argentino sia totalmente rivolta all’Europeo. L’obbiettivo salvezza con il Genoa non è mai stato in discussione, in una stagione che ha visto i rossoblù veleggiare serenamente a metà classifica. È countdown dunque per Retegui verso la Germania, torneo che potrebbe consacrarlo nell’elite del calcio e alimentare le voci di mercato.

Non è un mistero infatti che il Grifone possa venire preso d’assalto da giugno in poi, avendo messo in luce più di un talento: la coppia Gudmundsson-Retegui fa scintille in campo e sul mercato, e per quest’ultimo non si registrano soltanto gli interessi dell’Inter, presente già dalla scorsa estate, e della Fiorentina, chiamata nuovamente a risolvere il nodo punta, con un Nzola pessimo e un Belotti che tornerà a Roma dal prestito.

- Pubblicità -

La Juventus va in pressing alto e si candida ad essere una seria pretendente per il classe 99′. La realtà parla di in un Milik a soli 2 centri stagionali e in odore di addio, un Kean ancora a secco ed un Chiesa la cui partenza non è affatto da escludere. Per Vlahovic si cerca di trovare un accordo per il rinnovo, ed ecco che l’opzione Retegui come vice prende quota.

Retegui, Genoa
Retegui, Genoa @livephotosport

Dopo aver sborsato 12 milioni, il Genoa parte da una base di almeno 20 milioni per prendere in considerazione l’addio del suo attaccante, tenendo bene a mente che trattenere Gudmundsson, dopo aver resistito strenuamente alle offerte arrivate a gennaio dalla Fiorentina, sarà quasi impossibile. La Juventus monitora la situazione, ma per il mercato ci sarà tempo; l’Italia deve essere la priorità di Retegui.

3 amichevoli all’Albania: Retegui scalda i motori

Da vedere se Spalletti, per dare continuità e fiducia al ragazzo, lo sceglierà ancora anche contro l’Ecuador domenica sera o se ci sarà spazio magari per Lucca, per testare qualche valida alternativa. 3 amichevoli ancora in programma per l’Italia, con i match contro Turchia il 4 giugno e Bosnia il 9 prima dell’esordio in Germania il 15 contro l’Albania. Ultima occasione dunque per il Ct di osservare da vicino i propri giocatori, poi sarà la Serie A a dargli le risposte che cerca.

Retegui scalda i motori, consapevole che ora è tutto nelle sue mani. Un buon finale di stagione con il Genoa, in una squadra che può giocare spensierata senza pressioni di classifica, gli garantirà la 9 che ieri, contro il Venezuela, aveva indosso. Immobile e Scamacca, favoriti ai blocchi di partenza del ciclo Spalletti, ora tremano, ma i numeri sono quelli che contano. Al momento l’Italia ha in Retegui la miglior scelta, per andare in Germania e difendere il titolo di Campioni d’Europa in carica.

Ultime Notizie

Ultima Ora

Accedi per ricevere Aggiornamenti

Segui le squadre o le competizioni che preferisci per restare sempre aggiornato!

Proseguendo dichiari di aver letto e compreso
l’informativa privacy

P