MotoGP, Misano inaugura il B&B Ducati, Bagnaia-Foggia scorgono il Mondiale all’orizzonte

MotoGP, Misano inaugura il B&B di Ducati: Foggia e Bagnaia scorgono schiarite Mondiali all'orizzonte

Nicola Liberti
11 Minuti di lettura
- Pubblicità -

Seguici sui nostri canali

Con i round del Motomondiale ormai scanditi con il fare del countdown, Misano si pone come snodo cruciale, nonché crocevia Mondiale, per due delle tre classi in programma. Con sei soli rintocchi a separare la MotoGP dall’epilogo valenciano, la Romagna, confermatasi una volta ancora assoluta terra dei motori, fornisce nuova linfa all’Italia delle due ruote. Con la mente salda sul presente (al sapor di futuro più che mai prossimo) e gli occhi a scorgere l’orizzonte, luogo ospitale per l’alba della New era dei motori, si abbassano le visiere e si spengono i semafori in quel di Misano.

- Pubblicità -

Moto3, Dennis tris: Foggia sindaco della Valconca

Dennis Foggia
Dennis Foggia

PRE GARA – È sabato di luci ed ombre quello che concede il cielo romagnolo. A sprazzi di timido sole mattutino seguono le nubi in occasioni di prove e qualifiche, così per quanto concerne il meteo, così per quanto concerne gli sviluppi sul tracciato. Un rapporto dettagliato è quanto può esser steso dagli azzurri della cilindrata minore quali Dennis Foggia, Andrea Migno e Riccardo Rossi, per citare i tre tenori della classe Moto3 nostrana. Le prime gocce del mattino inumidiscono l’asfalto, mai però sino al punto tale da porre i piloti nelle condizioni di scelta di gomma da bagnato. Mixed conditions che obbligano i big a non rischiare troppo, anche in ottica Mondiale, favorendo così, di contro, chi meno ha da perdere.

È il caso del tracotante rookie Moreira, di Holgado e Deniz Oncu: quale il trio a comporre la prima fila del GP di San Marino. Per giungere ai primi protagonisti stagionali occorre scendere alla seconda e terza fila, con Guevara in quinta e Dennis Foggia in settima, due griglie davanti all’idolo di Saludecio, Andrea Migno. Quanto a Sergio Garcia, leader del Mondiale sino alle 11 della domenica, la P13 a precedere Ricky Rossi è quanto di massimo coglibile in un weekend dai risvolti assai amari.

Dennis Foggia
Dennis Foggia

GARA – Sin dallo start la gara va dipingendosi con tre pilastri, pronti ad ergersi o sgretolarsi tra la folla, aventi nel polso destro le sorti di un Mondiale. Uno di questi, il primo, così in griglia se confrontato con gli inseguitori diretti, così in gara per lunghi tratti di essa, Izan Guevara, che vola sin da subito avanti cercando lo strappo. Questo gli viene impedito dal secondo dei tenori in causa, il sarto Dennis Foggia, mastro conoscitore della pista misanese nella classe dei pesi piuma, abile nel ricucire uno strappo di diversi decimi, che strizzavano l’occhio al divenire secondi, impostogli dall’iberico più in forma della griglia. Mappa 2 attiva, Rocket di azzurro tinto impostato e Guevara celermente raggiunto.

Quanto al terzo protagonista, Sergio Garcia, coinquilino di box GasGas del già citato spagnolo, dapprima incappa in una staccata furibonda che culmina in un contatto con il poleman Oncu, poi saluta la compagnia di gara con una chiusa d’anteriore in curva 4 tra il disastroso ed il fatale ai fini del campionato. In testa è però lotta di crono e staccate, di fughe e ricongiungimenti. Foggia e Guevara regalano show motociclistico, così più volte al curvone e così alla variante del parco, con i KTM Masia e Holgado spettatori privilegiati di una lotta accesa.

Dennis Foggia
Dennis Foggia

Tra cambi di leadership e studio d’alta scuola di staccate e traiettorie nemiche, al giungere al carro in occasione dell’ultima e decisiva tornata sul traguardo è il momento di rompere in definitiva ogni indugio. Masia infila Guevara al Carro, privando così quest’ultimo di qualsivoglia attacco al trono di Dennis, il quale guadagna così il gap sufficiente a sfilare prima d’ogni altro dinanzi la bandiera a scacchi. Dennis Foggia si incorona re di Misano, Dennis Foggia diviene sindaco della Valconca ad honorem. Dennis Foggia, così, cala il tris di romagnola griffe e da il via alla remuntada, come da casco congegnato ad hoc per l’occasione.

- Pubblicità -

Nella gara ad eliminazione Mondiale, Sasaki e Garcia inciampano, Guevara diviene leader dal sorriso amaro, Foggia temuto inseguitore e, per una notte, lo fa dalla prospettiva privilegiata del gradino più alto del podio. Così il campionato va via via riaprendosi, così piani ed orizzonti per le ultime sei tappe della stagione non possono che volgersi verso pensieri e sviluppi positivi.

Enea Bastianini - Francesco Bagnaia, Ducati
Enea Bastianini – Francesco Bagnaia, Ducati

MotoGP, inaugurato il B&B Ducati: ospite il futuro del motociclismo

MotoGP, Misano Adriatico, la resistenza dell’estroso Quartararo opposta alla risalita del costante Bagnaia, capo in vesti rosse dello sciame Ducati a sospingerlo verso l’iride. 1 anno dopo, è ancora Misano, 1 anno dopo, il copione appare, o per meglio dire vien dipinto, come il medesimo. Per far appello ai cieli, un anno fa come oggi, il weekend romagnolo si tinge d’incertezza quanto a precipitazioni sul circuito. Un anno fa come oggi, Pecco è in forma smagliante, e così tutti gli ingredienti sembrano distribuirsi sul tracciato, dalla variante del parco sino alla Misano 2, teatro di sventure Ducatiste la passata stagione, affinché il copione si ripeta.

Nel venerdì e nel sabato di prove la giovane Italia conquista le prime file: dal frontman Bagnaia sino al rookie Bezzecchi, passando per l’apparentemente e parzialmente ritrovato Franco Morbidelli ed Enea Bastianini, Bestia dell’Adriatico pronta a riversare le proprie furie rosse sul tracciato di casa. La pioggia, promessa, accennata a tratti, si riversa su un turno di qualifiche tanto fondamentale ai fini del campionato, tanto incerto per condizioni e continui capovolgimenti in termini di griglia virtuale. L’armata di casa, nonostante le turbe date da pensieri di classifica e condizioni meteo, affolla l’alto schieramento sul rettilineo della domenica.

- Pubblicità -
Jack Miller, Ducati
Jack Miller, Ducati

Jack Miller lancia il cappello, e la ruota posteriore all’aria in segno di festeggiamento, ormai segno distintivo d’un modo d’interpretare lo sport da parte dell’aussie, e coglie la pole. A seguirlo è solo idealmente il collega-amico Bagnaia, il quale coglie il secondo tempo ma scivola in 5a piazza per via d’una ingenuità occorsa il venerdì. A risalire dunque china e griglia è Bastianini, idolo della torcida di casa, tanto mitigata in occasione delle prove quanto ritrovata in occasione del main event della domenica, seguito dall’altro inquilino del circuito, Marco Bezzecchi.

Quando i semafori si spengono e liberano i piloti dalla morsa della griglia curva 1 miete le prime vittime sportive. Zarco, Pol Espargaro e la Michele Pirro colgono l’aspro sapore della ghiaia, così come, poco dopo di loro faranno anche Marco Bezzecchi e Jack Miller, due protagonisti annunciati che abbandonano troppo prestamente l’orda anti-Quartararo ed un teatro d’eccellenza.

Bastianini non trova sin da subito il feeling con il circuito, Bagnaia accelera il procedimento e coglie celermente la vetta, tallonato da Maverick Vinales. Il seguirsi delle tornate sul traguardo conferma sempre più il delinearsi di soli certi protagonisti nel copione della gara di Misano: il trio dato da Top Gun, Enea e Pecco martella crono impensabili per la lontana concorrenza; Marini scruta da distante, Quartararo fa il possibile e l’impossibile per non perdere ulteriore contatto con i citati. A scardinare i ruoli non possono che essere i più chiacchierati, le due B di Ducati. Bagnaia rompe gli indugi e accenna lo strappo, Bastianini coglie ed agisce di conseguenza liquidando l’ostico rivale Aprilia. La giovane e talentuosa Italia dei motori saluta la concorrenza per un duetto al sapore d’assolo Ducati.

- Pubblicità -
Enea Bastianini - Francesco Bagnaia, Ducati
Enea Bastianini – Francesco Bagnaia, Ducati

Al clima di festa sugli spalti si contrappone quello teso negli ambienti della rossa a due ruote, appesi a polso e mente di Enea Bastianini, Bestia predatrice con fisso nel mirino l’uomo titolo. Riprese e tensione acuiscono una staccata risucchiata dal codone di Bagnaia ad opera del pilota Gresini in curva 4, regalando un insperato brivido lungo le schiene dei boss Ducatisti, come confermato in maniera nemmeno troppo sibillina da Claudio Domenicali nel post-gara. La Bestia non è doma, l’errore non basta a placarne la tracotanza motociclistica che lo fa divenir tutt’uno con la GP21. Enea riassapora gli scarichi di Pecco una volta ancora, l’ultima prima di sfilarsi dalla sua scia e tentare l’ennesimo attacco alza-pressione in Ducati. Bagnaia tiene ben salde le redini della propria Misano, anche se per soli 34 millesimi di secondo, anche se gli strattoni del futuro compagno di box più d’una volta l’hanno posto a dura prova.

Il compiersi ed il risolversi della gara regala l’ergersi totale del tricolore in vetta al podio. Il verde Maverick in rappresentanza di Aprilia, la bianca Bestia di Gresiniana memoria come da livrea e Bagnaia, trionfatore d’una Misano divenuta ormai sua terra natia in ambito sportivo. Da una visione frontale del podio, romanticamente, Vinales scuce il drappo destro del tricolore dei piloti italiani (ormai composto a sinistra ed al centro dalle tinte made in Italy del B&B Ducati) quello rosso. Quel colore ormai inciso sottopelle per Pecco, quello già tinto nel destino di Enea.

- Pubblicità -

Ultime Notizie

Ultima Ora

Accedi per ricevere Aggiornamenti

Segui le squadre o le competizioni che preferisci per restare sempre aggiornato!

Proseguendo dichiari di aver letto e compreso
l’informativa privacy