MotoGP, il pagellone del GP di Catalunya: QuartaraRe, Bagnaia strike Mondiale

Bagnaia resta vittima dello strike del bowler nipponico: colpo Mondiale del QuartaraRe quando la MotoGP fa tappa in Catalunya

Nicola Liberti
12 Minuti di lettura
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Quartararo 10: Trionfatore assoluta a Barcellona diviene QuartaraRe di Catalunya in una gara perfetta sin dallo start. In curva 1 basta infilare Aleix, Bagnaia resta vittima dello strike nipponico che lo taglia fuori da corsa e Mondiale, anche se le gare per rialzarsi non mancano. Il Diablo incurante di drop delle gomme, avversari, leadership del campionato e situazione circostante spinge e martella con un ritmo imbarazzante per la concorrenza. Mezzo tecnico inferiore, pilota ad oggi superiore a tutti. Leader di gara e classifica Mondiale meritatamente, oggi Fabio vola davanti a tutti.

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Martin 9: L’arto dolorante gli concede un last dance prima dell’operazione in quel di Modena: Jorge la coglie e porta al termine della stagione. Stupisce Martinator con una prestazione inattesa, come spesso era accaduto anche nella passata stagione. Jorge beneficia anche del saluto al podio di Aleix, traslando la manina alzata verso Ducati e Bastianini. Con la seconda caduta consecutiva di Enea, Martin tenta il rilancio nella corsa alla rossa.

Zarco 8: La Francia fa il bis e conquista la Catalogna della top class motoristica mondiale. Johann non brilla, ma in una gara che perde protagonisti illustri resta perennemente in top-5 sino a sfruttare l’errore del rivale Aleix. Zarco torna al podio duettando a distanza con il connazionale Fabio, messaggio a PrimaPramac per la permanenza?

Aleix Espargarò
Aleix Espargarò

Mir 9: I dubbi riguardo il futuro continueranno ad aleggiare, quarta posizione casalinga ottenuta o meno. Joan è protagonista assoluto di una rimonta ai limiti dell’irreale: scatta bene come Nakagami, resta però in piedi e vola sino alla quarta posizione al sapore di beffa per il collega in Aprilia. Il dramma qualifica permane in casa Suzuki, il prossimo anno la questione non arrovellerà più il team ai saluti: al 2023 l’ardua sentenza su chi si renda sciagurato protagonista di queste infelici prove al sabato, pilota o moto.

A. Espargaro 6,5: Corre il GP di casa con i favori del pronostico dopo aver dominato il venerdì ed il sabato. Il warm up della domenica concluso con il crash toglie certezze e spensieratezza, così come discorsi cautelativi interni al box di Noale. Aleix non rischia e paga salutando dapprima il Diablo fuggito all’orizzonte e successivamente un pubblico gettato nel dramma sportivo dl macro-errore dello stop anticipato rispetto alla bandiera a scacchi. L’errore pesa tanto quanto una gara non lottata alla pari con un pilota che non racimola piazzamenti, bensì vittorie, ed è francese ed in sella alla meno performante Yamaha.

Marini 8: La seconda migliore gara della pur breve carriera in top class bissa il medesimo risultato ottenuto una sola settimana addietro nel GP di casa del Mugello. Luca sembra trovare una parvenza di quadra, tra sé e la Ducati GP-22. Il sesto posto è viziato dalla caduta di almeno tre protagonisti certi ed assoluti della corsa, poco male, le corse sono anche questo ed al traguardo lui ci è arrivato.

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Vinales 7,5: Parlare di un pilota potenzialmente candidabile all’iride Mondiale e definire la sua miglior gara un settimo posto nel GP di casa suona come un ossimoro, ma questo non è. Maverick “brilla” in Catalogna e piazza la seconda Aprilia della griglia in settima coronando una doppietta top-10 per la casa di Noale. I prossimi Gran Premi saranno giudici di un pilota sbloccato o di un exploit dinanzi alla propria gente.

Maverick Vinales, Aprilia
Maverick Vinales, Aprilia

B. Binder 7: Campionato di costanza e medi piazzamenti quello del primo sudafricano e pilota KTM del paddock. Brad tiene per così dire alto il nome della casa austriaca nel corso del Mondiale, pur avendo evidenti difficoltà a spingersi assiduamente sul podio o nei pressi di esso. Precede il compagno di una posizione e diversi secondi in una gara all’insegna di solitudine e strike avversari che lo piazzano entro una agevole top-10.

Oliveira 6,5: Uno dei migliori GP dell’anno pone Miguel in nona piazza. Segue il compagno di box seppur con diversi secondi di ritardo pagati al traguardo. La top-10 non basterà ad impietosire KTM, casa in disperata necessità di un serial winner in sella il prossimo anno. Miguel risorge in penombra, ma con un piede e mezzo lontano dal box attuale.

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A. Marquez 7: In assenza del fratello pone comunque il cognome Marquez in top-10, luogo poco congeniale a Marc, quantomeno anni fa, luogo dei sogni per un Alex sempre più a luci ed ombre in Honda. Voci di un addio in vista del 2023 aleggiano, al pilota del team di Lucio Cecchinello l’ultima parola.

Gardner 7: Uno dei migliori piazzamenti della stagione, nonché dunque della carriera per il rookie australiano figlio d’arte. Il campione del mondo in carica potrebbe cedere lo scettro a Celestino Vietti, vincitore nella classe intermedia dopo una gran rimonta condita da una pennellata di puro motociclismo ai danni di Aron Canet all’ultimo giro.

MotoGP, il pagellone del GP di Catalunya: QuartaraRe, Bagnaia strike Mondiale
Franco Morbidelli, Yamaha

D. Binder 7: Secondo sudafricano della griglia, seconda Yamaha a sfilare dinanzi alla sventolante bandiera a scacchi. La notizia vera e propria sta nella seconda parte della frase. Con un Morbido e un Dovi dormienti il peso di “portare in alto il nome della Yamaha” grava nel polso destro di Darryn, giunto alla miglior gara della carriera. Arduo sarà ripetersi, tra gioia per il posizionamento e l’amarezza di una top-10 solamente sfiorata.

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Morbidelli 5: Giunge il turno anche di un Morbido che porta a casa ben 3 punti, dal ben molto sarcastico. Il vicecampione del mondo 2020 pare caduto nel vortice senza fine delle errate scelte politiche della casa dei tre diapason. Piccoli spiragli nelle prime battute del weekend, salvo poi capitolare come solito nel 2022 nel giorno di gara. In cerca del Franky perduto.

Miller 4,5: La sbiadita ombra è quanto resta di Thriller Miller, pilota Ducati al quale è già stato con ogni probabilità servito l’ufficiale benservito. Enea Bastianini e Jorge Martin scalpitano per occupare al più presto la sella della seconda rossa di Borgo Panigale, il Jack in lenta caduta gli agevola i mestieri.

Fernandez 7: Ultimo pilota a raggiungere la zona a punti, peraltro strappando il primo punto della carriera in top class. Come per tanti altri in griglia, voci di un futuro cambio di box aleggiano. Tra l’ipotesi Aprilia ed un presente in chiaroscuro, Raul si gode il primo punto della carriera.

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Francesco Bagnaia - MotoGP
Francesco Bagnaia – MotoGP

Pirro 7: Ultimo pilota italiano ad attraversare il traguardo con ancora i piedi sulle pedane. Dopo il Mugello Michele torna nuovamente in pista in veste di tester anche in Catalunya, sfiorando nuovamente la zona punti.

P. Espargaro 4: Completa il disastro di una Honda naufragato tra le acque spagnole. Alex Marquez è l’unico della casa alata a piazzare la due ruote a punti. In assenza di Marc Honda traballa, così come il posto in squadra di un Pol opaco.

Bagnaia s.v.: Colpo Mondiale quello che giunge con lo strike di Takaaki Nakagami. La consueta irruenta del nipponico quando giunge nelle posizioni di vertice costringe Pecco nuovamente ad un tour nella ghiaia, per l’ennesima volta quest’anno. L’incolpevolezza del torinese aumenta l’amarezza nel lasciare la Spagna con il pesante passivo di -66 dal leader Diablo, tranquillamente evitabile. L’infausta domenica di Barcellona costringe Bagnaia alla rimonta impensabile anche quest’anno dopo quella del 2021.

Dovizioso 4: Del Dovi di Ducati resta solo il ricordo. I risultati non sono quelli attesi, complice anche una Yamaha che rema e pagaia nella direzione del solo Quartararo. La gara non viene portata a termine a a causa di un probabile guasto meccanico. Poche luci e tante ombre, il Dovi prosegue l’anno più buio della carriera.

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Enea Bastianini, Gresini Racing
Enea Bastianini, Gresini Racing

Di Giannantonio s.v.: La quinta piazza strappata nel sabato spagnolo non è garanzia di successi, tantomeno di terminare la gara. Diggia assaggia la ghiaia nonostante il weekend positivo, così come il precedente nel GP di casa.

Bastianini 4,5: Altro giro, altra corsa ed altro zero. La Bestia diviene mansueta quando lanciata nell’ormai consueta rimonta non riesce a mantenere la Ducati in equilibrio. Il Mondiale sfugge assieme a Quartararo per colui che è poco più d’un rookie ma già il più degno rappresentane di Ducati nell’anno più buio del compagno Bagnaia. La rossa attende, nella nuova contesa con il rinato Martin.

Bezzecchi s.v.: È ghiaia anche per un Bez che non replica la gran prestazione del Mugello. Il crash rovina un weekend derubricabile come positivo. La crescita continua, nel segno della Ducati Mooney la cui gloria viene portata nel box dal compagno Marini.

Rins s.v.: Ennesimo crash della carriera, questa volta in assenza di colpe o demeriti. Nakagami fa di Alex quanto fatto di Pecco: steso. Catalunya fa rima con frattura per un Rins che, per il secondo anno consecutivo, lascia Barcellona ingessato: questa volta con un polso ben più che dolorante.

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Nakagami 0: Assoluto protagonista di giornata, pur se in negativo. I titoli vanno al nipponico bowler che in pochi istanti cancella Pecco dalla contesa Mondiale, quantomeno per diversi GP, ed Alex Rins dai prossimi weekend di gara rimediandogli la frattura del polso. L’irruenza non paga, così come la mano tremolante quando giunge in odore delle posizioni di vertice. Plauso ai protagonisti duettanti con Nakagami: la direzione gara, nuovamente assente e nuovamente senza alcun provvedimento preso nei confronti di chi commette un grave errore, non certamente derubricabile come “incidente di gara”.

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