🧤 Meret e Carnesecchi da Nazionale: l’eterno dilemma di Spalletti

Con l'Europeo all'orizzonte, Luciano Spalletti dovrà scogliere anche il dubbio relativo al terzo portiere: Meret e Carnesecchi in prima linea per la convocazione

Lorenzo Ferrai
16 Minuti di lettura
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Ritorno col botto per una Serie A che riparte con il clamoroso colpo esterno dell’Atalanta, capace di imporsi con un netto 0-3 in casa del Napoli. Campioni d’Italia annichiliti dallo strapotere fisico e mentale della Dea, rifattasi sotto per il quarto posto. Nonostante il risultato largo e netto, questa partita ha messo in mostra due grandi protagonisti per il futuro della Nazionale, ovvero i due portieri, fra i migliori in campo al Maradona.

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Meret e Carnesecchi hanno vissuto un sabato totalmente differente l’uno dall’altro, nettamente favorevole all’estremo difensore dei bergamaschi, che ha preso parte alla festa nerazzurra sul terreno dei campioni d’Italia. Di tutt’altro tenore la giornata del numero 1 azzurro, costretto a raccogliere il pallone in fondo al sacco per ben tre volte ma nettamente il migliore dei suoi a limitare il passivo.

Un entusiasmante duello a distanza fra due dei migliori portieri della Serie A, reso ancora più piccante dall’appropinquarsi dell’Europeo 2024 in Germania, che scatterà ufficialmente il 14 giugno. Meret e Carnesecchi hanno a disposizione ancora due mesi o poco più, specialmente per convincere Luciano Spalletti in vista della rassegna continentale. Per il CT si prospetta una scelta durissima.

Alex Meret, Napoli*
Alex Meret, Napoli*

Verso EURO 2024: il terzo è importante

A giugno inizierà ufficialmente l’Europeo 2024, dove l’Italia si presenterà in qualità di campione in carica, dopo il trionfo conquistato l’11 luglio 2021 in quel di Wembley, in faccia ai padroni di casa dell’Inghilterra. Quella competizione l’abbiamo portata a casa nel segno di Gianluigi Donnarumma, portiere assoluto protagonista delle ultime due partite, specialmente nella lotteria dei rigori, quando le sue parate indirizzarono la manifestazione.

Gigio aveva disputato tutte le partite in quella rassegna, lasciando il posto a Salvatore Sirigu solamente negli ultimi minuti di Italia-Galles, quando gli Azzurri erano già certi del passaggio agli ottavi. In quell’Europeo era però presente anche Alex Meret, che aveva recitato il ruolo di terzo portiere. Nemmeno un minuto disputato ma campione d’Europa a tutti gli effetti.

La sua sicurezza e la capacità di fare gruppo si erano rivelate delle armi importanti per raccogliere tutta la serenità di cui aveva bisogno la Nazionale di Roberto Mancini. In una competizione breve come un Europeo o un Mondiale, dove un massimo di sette partite sono dislocate in un mese, il terzo portiere difficilmente può ambire a scendere in campo, ma la sua presenza ricopre un ruolo di primo piano nella costruzione di uno spogliatoio sano e unito verso un unico obiettivo.

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E quella Nazionale era ben focalizzata sul proprio obiettivo, poi raggiunto brillantemente proprio contro i grandi favoriti inglesi, contro un pubblico tutto dalla parte degli avversari. In quel contesto, ogni singolo tassello del puzzle recitò una parte preziosa. La coesione dello spogliatoio è più importante dei singoli schemi e delle posizioni sul rettangolo verde.

Donnarumma e Meret, Italia
Donnarumma e Meret, Italia @Twitter

In qualità di terzo, Meret svolse egregiamente la propria parte, e con la sua affidabilità tra i pali è alla ricerca della riconferma per la spedizione che attende la Nazionale. Sul portiere del Napoli incombe però l’ombra di un Carnesecchi in piena ascesa, dopo essersi preso il posto da titolare nell’Atalanta di Gasperini, scalzando un esperto come Musso.

Con i giusti comportamenti si può

E se Meret è nel giro della Nazionale ormai da anni, Carnesecchi si sta aprendo la strada a suon di parate e prestazioni di alto livello. Classe 2000, il portiere romagnolo si è fatto le ossa alla Cremonese, militando tra A e B, prima di essere acquistato a titolo definitivo dall’Atalanta, la prima grande squadra della sua carriera. Benché il pedigree non sia quello delle varie Juventus, Milan o Inter, la Dea è stabilmente nelle prime posizioni della classifica.

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Dunque, le partite pesanti non mancano, passaggi chiave per un portiere di 23 anni, ma che dirige la difesa con la personalità di un veterano. Cresciuto con il mito di Buffon, Carnesecchi ha uno stile che ricorda molto quello dell’ex portierone della Juve. Poco avvezzo alle parate sceniche, l’ex Cremonese si basa sul posizionamento, oltre che sulla consueta esplosività di gambe, fondamentale primario per un numero 1.

Chiamato da Spalletti per la tournée in USA, Carnesecchi ha al suo attivo già 36 presenze con le nazionali giovanili, gavetta saltata invece dal predestinato Donnarumma. Il portiere del PSG è il titolare designato anche dei prossimi anni, ma, quantomeno il ruolo di secondo non sembra così distante da raggiungere, soprattutto se c’è disciplina prima ancora che talento.

Luciano Spalletti, Italia
Luciano Spalletti, Italia @Twitter

Italia terra di portieri

La partita delle 12:30 fra Napoli e Atalanta ha esibito un autentico spettacolo per gli amanti del ruolo del portiere. Se escludiamo il passivo di 0-3, Carnesecchi e Meret si sono sfidati a distanza, come se sapessero che in ballo poteva esserci un posto all’Europeo. E le parate esibite dall’estremo difensore nerazzurro sembrano racchiude un messaggio di speranza verso la convocazione alla rassegna continentale.

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Teoria che non appare del tutto infondata, dal momento che Meret ha già vissuto la spedizione trionfale targata Mancini del 2021, mentre il giovane classe 2000 non ha ancora aggiunto nessun trofeo alla propria bacheca. Logico dunque che la motivazione di Carnesecchi abbia un ruolo preponderante, che permetta al portiere di superare anche le proprie possibilità.

Proprio come successo oggi, con le due parate mostruose, con cui il numero 29 della Dea ha disinnescato un Osimhen che probabilmente andrà a dormire sognando l’immagine di Carnesecchi che gli chiude lo specchio. Esattamente come accaduto al Maradona, dove il nigeriano è rimasto a secco.

Ma queste parate basteranno a Carnesecchi? In realtà, se guardiamo anche le recenti uscite, l’estremo difensore dell’Atalanta ha superato l’imbarazzo iniziale, ergendosi a saracinesca dei bergamaschi. Nonostante un trend positivo, per il 29 della Dea la missione risulterà più complicata che mai, data anche la nutrita concorrenza per il ruolo di terzo portiere dell’Italia a EURO 2024.

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Difatti, dopo diversi anni di penuria fra i pali, il Bel Paese è tornato a recitare il ruolo di terra di portieri di tutto rispetto. Un ruolo di primissimo piano, in cui Donnarumma rappresenta un’eccellenza, forse a livello mondiale, ma dove anche gli altri numeri 1 hanno affilato i guanti per strappare la chiamata di Spalletti a suon di miracoli.

Marco Carnesecchi
Marco Carnesecchi @Twitter

Meret il veterano, Carnesecchi il futuro?

Esattamente come nei club, Meret e Carnesecchi hanno due carriere differenti anche per ciò che riguarda la Nazionale. Difatti, come accennato in precedenza, il portiere del Napoli si è aggiunto al giro dell’Italia nel 2019, in concomitanza col ricambio generazionale a seguito dell’addio del simbolo Gianluigi Buffon.

Con lo storico numero 1 lontano dalla Nazionale, il classe 1997 ha potuto stabilizzarsi in un ambiente che mirava a ritrovare l’antico splendore dopo la delusione per la mancata qualificazione al Mondiale 2018. Questa serenità è stata portata da Roberto Mancini, autore del memorabile capolavoro di Wembley, che ci ha permesso di tornare sul tetto d’Europa dopo oltre cinquant’anni.

Meret era ampiamente dentro questo gruppo, oramai da due anni. Dunque, l’ex SPAL è a tutti gli effetti un veterano del gruppo Italia, anche se la presenza di Donnarumma complica le possibilità di prendersi una maglia da titolare perlomeno in Nazionale, dove il numero 1 appare pressoché prenotato. Dalla parte, Carnesecchi è in piena corsa per arrivare a quella maglia ambitissima da chiunque, in particolare nel Bel Paese.

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In un luogo storicamente abituato a produrre eccellenti portieri, il posto in Nazionale risulta quasi sacro, dato che solamente pochi eletti fra i pali hanno avuto la possibilità di vestire la maglia azzurra. Normale che un giovane di 23 anni ambisca a strappare il sì di Spalletti, pur sapendo che difficilmente avrà la possibilità di scendere in campo.

Luciano Spalletti, Italia
Luciano Spalletti, Italia @Twitter

Dall’Europeo al mercato

Carnesecchi protagonista, anche in un’Atalanta che macina vittorie su vittorie, più lanciata che mai alla conquista dell’agognato quarto posto. L’eventuale convocazione all’Europeo può rappresentare un trampolino di lancio per il giovane portiere, soprattutto se si considera l’appeal guadagnato dallo stesso Carnesecchi, in ottica mercato.

Già lo scorso anno, prima dell’approdo all’Atalanta, il classe 2000 era stato corteggiato per molto tempo dalla Juventus, prima di lasciarsi convincere dall’offerta della Dea, nella prospettiva, poi avveratasi, di scalare le gerarchie. E con l’ottimo rendimento attuale, Carnesecchi può compiere un ulteriore salto, anche perché l’interesse bianconero può ripresentarsi durante la prossima estate.

Se l’Italia è terra di portieri, la Vecchia Signora è storicamente l’emblema di questa valorizzazione dei numeri 1, basti pensare anche solo ai campioni del mondo titolari. Su 4 mondiali vinti dalla Nazionale, in tre occasioni, il portiere titolare giocava nella Juve: Combi nel 1934, Zoff nel 1982 e Buffon nel 2006.

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Gianluigi Buffon, capo delegazione Italia
Gianluigi Buffon @Twitter

Un buon auspicio per Carnesecchi, anche perché le avanches di mercato della Vecchia Signora spesso si rivelano positive per un estremo difensore ancora in crescita e alla ricerca della consacrazione definitiva. E in questo senso, l’eventuale convocazione all’Europeo può giocare un ruolo importante per il futuro dell’estremo difensore romagnolo. Che però si troverà a dover battere una concorrenza alquanto agguerrita.

Di Gregorio e Falcone gli outsider

Tutti pazzi per il ruolo del terzo. Così si potrebbe riassumere la corsa verso EURO 2024, con la speranza di staccare il pass per la convocazione in Germania, dove la Nazionale dovrà difendere il titolo di campione d’Europa conquistato tre anni fa. Con Donnarumma e Vicario quasi sicuri del posto, la corsa si restringe al terzo portiere. Meret è il favorito, anche per i suoi trascorsi da terzo durante la vittoria esperienza culminata col trionfo di Wembley.

Il rampante Carnesecchi è subito dietro, con il portiere dell’Atalanta che ammalia i tifosi della Dea a suon di parate, come quelle messe in mostra nella trasferta di Napoli, stravinta dai bergamaschi per 3-0. Ma oltre al classe 2000, la scuola portieri italiana mostra una grande abbondanza anche per ciò che riguarda le possibili sorprese che potrebbero uscire fuori da questa stagione.

Nell’attuale Serie A, chi si è distinto maggiormente fra i pali sono Michele Di Gregorio e Wladimiro Falcone, a difesa delle porte rispettivamente di Monza e Lecce. Questi ultimi si candidano di diritto come possibili outsider per aggregarsi all’organico dei 23 di Luciano Spalletti. Dunque concorrenza tutt’altro che “leggera” per Carnesecchi e Meret, specialmente perché parliamo di altri due portieri che, proprio come il nerazzurro, non hanno mai partecipato a una competizione internazionale con la propria Nazionale.

Michele Di Gregorio, Monza*
Michele Di Gregorio, Monza*

Di Gregorio si è preso la copertina durante lo scorso anno, dopo che l’arrivo di Cragno sembrava averlo destinato a un ruolo da comprimario. Invece, il portiere del Monza si è imposto come titolare inamovibile. Dotato di ottima personalità, si è distinto per le qualità di leadership, unite a una grande sicurezza in uscita e fra i pali.

Anche Falcone ha messo in mostra una personalità fuori dal comune, in particolare dell’ultima stagione con il Lecce. Classe 1995, l’estremo difensore romano ha esordito in Serie A all’età di 26 anni, non più giovanissimo dunque, ma effettuando anche una scalata piuttosto rapida, che ha indotto i salentini a fiondarsi su di lui, garantendogli il posto da titolare.

E lo stesso Falcone non si è lasciato scappare l’occasione, dunque rimane uno dei papabili candidati per prendere parte alla spedizione in Germania, che Spalletti guiderà a giugno. Un’eventualità che esiste, ma che, al tempo stesso, appare distante dal concretizzarsi, mentre Di Gregorio sembra in leggero vantaggio, soprattutto per il rendimento e la costanza tenuti durante questa Serie A.

Falcone, Lecce
Falcone, Lecce @Twitter

Piacevole grana per Spalletti

Alla fine della fiera, l’affluenza e la lotta per il ruolo del terzo portiere è quasi più combattuta e accesa di quella per il posto da centravanti, altro grande problema dell’Italia, per cui occorrerà trovare una soluzione in tempi brevi. Ma Spalletti avrà da sciogliere un ulteriore dubbio, stavolta molto meno problematico. Trovare un terzo adeguato da portare in Germania.

Se è vero che Donnarumma e Vicario hanno il posto garantito, chiaramente mantenendo standard di rendimento adeguati, la grande sfida per il nostro CT sarà quella di pescare il terzo affidabile fra i pali. Ruolo delicato non tanto per l’affidabilità e la bravura tra i pali, visti i candidati, quanto più per il carisma e la capacità di ben figurare come uomo spogliatoio.

Un po’ come Sirigu e lo stesso Meret a EURO 2021, ragion per cui, il numero 1 del Napoli rimane il candidato principale a vestire la maglia azzurra in Germania. Carnesecchi è però subito dietro, specie per le dimostrazioni di leadership date in questa stagione. Di Gregorio e Falcone rimangono possibili outsider. Quel che è certo, è che Donnarumma e Vicario avranno un compagno adeguato. Spalletti dovrà risolvere una piacevolissima grana. Rimangono due mesi, c’è ancora tempo.

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