L’infinito regno del Maestro Djokovic: Sinner orgoglio azzurro

Djokovic continua a dominare il circuito prendendosi il settimo titolo alle ATP Finals: onore a Sinner per le emozioni ha fatto vivere a tutta Italia nella settimana torinese

Gabriele Turchetti
5 Minuti di lettura
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E se avesse perso con Rune? È la domanda che tutta Italia si è fatta ancor prima dell’inizio della finale delle ATP Finals e, soprattutto, dopo il risultato. Sinner ha tenuto in vita Djokovic battendo il danese, senza sfruttare l’occasione di far fuori il serbo. In quel momento la sua sportività è stata esaltata, frutto anche della grande prestazione con cui aveva sconfitto per la prima volta in carriera Nole, lasciando pensare che, in caso di un’eventuale finale, il tennista altoatesino avrebbe potuto ripetersi. L’errore, però, è stato quello di sottovalutare le doti di un grande campione, capace di innalzare il proprio livello nei momenti importanti, cambiando completamente pelle.

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Djokovic 7 volte Maestro: il campione non è mai sazio

Dopo il quarantesimo successo in un Masters 1000 arrivato sul cemento di Parigi-Bercy, Djokovic aveva dichiarato di volersi prendere ogni record, l’unica motivazione che può spingere un grande campione che ha vinto tutto in carriera ad essere ancora competitivo. Detto, fatto. Nole si è preso il settimo titolo alle ATP Finals migliorando un record che già gli apparteneva, ma che condivideva con Roger Federer: adesso, primeggia per numeri di Slam, di Masters 1000 e titoli di Maestro, scavando un solco nella corsa al GOAT con lo svizzero e Rafael Nadal.

Tra l’altro, a Djokovic era bastato il successo su Rune all’esordio per migliorare ulteriormente un altro suo record, ovvero quello relativo alle stagioni concluse da numero uno del mondo, riuscendoci per l’ottava volta in carriera. E, poi, non vanno sottovalutate le 400 settimane in cui Nole è stato in vetta al ranking, un traguardo ancor più impressionante. Ma mettendo da parte i numeri, sorprende ancora una volta come Nole sia riuscito a dare il massimo e ad essere perfetto quando più contava.

Novak Djokovic, ATP Finals
Novak Djokovic, ATP Finals @Twitter

Il Djokovic visto nel girone sembrava poter dare grande fiducia agli avversari in vista del titolo, considerando anche che è stato ad un passo da una clamorosa eliminazione. Ed è curioso che sia stato proprio Sinner a tenerlo in corsa, il suo avversario in finale. “36 is the new 26” dichiarò qualche tempo il numero uno del mondo, facendo capire ai giovani che l’uomo da battere è ancora lui. Superata la paura, Nole è tornato in versione cannibale ed ha inflitto un doppio duro colpo alla nuova generazione, battendo i suoi due migliori esponenti.

Alcaraz e Sinner, il primo già numero uno del mondo, il secondo che ambisce ad esserlo nella prossima stagione, spazzati via dalla grandezza di Djokovic, che ha lasciato soltato cinque giochi allo spagnolo e sei all’azzurro. Ciò che spaventa maggiormente è la solidità del serbo al servizio, che ha chiuso i due match con il 73% e l’83% di punti vinti nei suoi turni di battuta, senza dimenticare la consueta efficacia in risposta. Il risultato non poteva che essere il settimo titolo di Maestro per il numero uno del mondo, il quale ha già fissato il prossimo obiettivo: riportare la Coppa Davis in Serbia.

Jannik Sinner, ATP Finals
Jannik Sinner, ATP Finals @Twitter

Sinner unisce l’Italia e riporta in alto il tennis

La finale delle ATP Finals è stata la partita di tennis più vista nella storia della televisione italiana. Basterebbe questo per spiegare la grandezza di Sinner nella settimana torinese, giorni in cui un intero popolo è tornato ad appassionarsi a questo sport, riunendosi per seguire le imprese di un 22enne, proprio come in occasione di un Mondiale o un Europeo di calcio. Jannik si è preso le prime pagine dei maggiori quotidiani per l’intera settimana torinese, riportando il tennis al posto dove merita di essere in Italia.

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È stato difeso per la scelta di rinunciare a Parigi-Bercy per via della sciagurata organizzazione del torneo e presentarsi al 100% a Torino. Ha ottenuto traguardi a cui nessun italiano si era minimante avvicinato, arrivando ad un passo dall’esaudire il desiderio di tutta Italia. Le ATP Finals 2023 hanno certificato che Sinner può avere il suo posto tra i grandi nei prossimi anni e, ovviamente, riprovare a conquistare il titolo di Maestro. Nel frattempo, la stagione non è finita e, proprio come Nole, Jannik guiderà la sua Nazionale alla conquista della Coppa Davis, con l’occasione di potersi prendere subito la rivincita in un’ipotetica semifinale con la Serbia.

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