🏖️ Juventus-Milan balneare: Allegri e Pioli tra sogni infranti e futuro

Decisamente poco hype accompagna il big match della 34ª giornata di Serie A tra Juventus e Milan, due squadre che immaginavano un finale di stagione più prestigioso: tra sogni infranti e futuro incerto, Allegri e Pioli si sfidano all'Allianz Stadium

Lorenzo Zucchiatti
9 Minuti di lettura
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Fatica a prendersi la scena la Primavera, con un freddo pungente che continua ad imperversare sulla nostra penisola. La voglia di mare però comincia a farsi sentire, e tale clima potrebbe essere accentuato da un balneare Juventus-Milan, big match della 34ª giornata di Serie A che di big però ha solo il rimpianto delle due squadre per una stagione che sta volgendo al termine tra malumori polemiche.

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Dei punti in comune tra Allegri e Pioli ci sono, a partire da un’annata che disastrosa non si può definire, come è stata ad esempio quella del Napoli, ma che non ha soddisfatto in pieno, quanto meno le tifoserie. L’obbiettivo minimo della qualificazione in Champions League è in tasca, e la Juventus ha anche un finale di Coppa Italia da disputare, ma i sogni infranti di poter fare qualcosa in più ci sono eccome.

Se già quello dell’anno scorso era stato uno degli Juventus-Milan più deprimenti degli ultimi tempi, disputato alla penultima giornata con i rossoneri tranquilli al 4° posto e la Vecchia Signora già certa della penalizzazione, anche questo non scherza. Allora finì 0-1 con incornata di Giroud, pronto ad affrontare l’ultima sfida ai bianconeri prima di volare in MLS, e vedremo cosa succederà sabato alle 18:00 all’Allianz Stadium, con Allegri e Pioli in attesa di novità circa il loro futuro.

Pioli, un uomo solo

E non può certamente appellarsi alla conferma della Champions League l’allenatore del Milan per sperare nella riconferma, che sembra sempre più lontana. Ciò che lo fa credere, al di là di un percorso in Coppa Italia e in Europa non all’altezza, è un particolare piuttosto evidente: Pioli appare come un uomo solo, abbandonato da una società che, specialmente nell’ultimo periodo, non l’ha supportato a livello mediatico.

Pioli, Milan
Pioli, Milan @livephotosport

Lasciato in pasto a giornalisti e tifosi, la confusione del tecnico di Parma, soprattutto in campo, è apparsa evidente, con scelte molto spesso discutibili ed una squadra che sembra aver perso motivazioni e fiducia nel suo operato. Tutte cose, al di là della riconoscenza che deve essere attribuita a Pioli per il lavoro straordinario fatto al Milan in questi anni, che portano a pensare che un cambio di guida tecnica sia necessario.

Prima però la sfida contro la Juventus che, a differenza del terrificante dato sui derby, sorride a Pioli, a caccia di un record: Milan in serie positiva da 5 gare con i bianconeri (3 vittorie e 2 pareggi), con la striscia di risultati utili consecutivi più lunga che risale al periodo tra il 1986 e il 1989 (3 vittorie e 4 pareggi). In quel caso però tale traguardo fu diviso tra Liedholm e Sacchi, con il mister che potrebbe dunque diventare il primo allenatore rossonero a raggiungere le 6 partire di fila in Serie A contro la Juventus senza perdere.

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Un piccolo premio di consolazione che comunque permetterebbe al Milan di ottenere uno scalpo importante in una stagione che lascia l’amaro in bocca, tanto per la distanza dallo scudetto quanto per la mancanza di trofei. L’obbiettivo di Pioli è finire bene la stagione, come ammesso anche in conferenza stampa; poi si vedrà.

Milan sul post Pioli: Ibrahimovic al lavoro

E dunque quale sarà di grazia il post Pioli? Il tecnico spera in un miracolo, ma la dirigenza è all’opera per aprire un nuovo ciclo, con Cardinale, presente a Milano, che vuole restringere la lista dei candidati a 2 o 3 elementi entro una settimana o poco più. Ibrahimovic al lavoro insieme a Furlani e Moncada in tal senso, e le idee non mancano.

Furlani e Ibrahimovic @twitter
Furlani e Ibrahimovic @twitter

Nelle intenzioni dello svedese ci sarebbe quello di prendere un allenatore fidato, che magari ha già avuto modo di conoscere da giocatore, posto che Thiago Motta, dovesse lasciare il Bologna, sembra più orientato verso la Juventus. In tal senso i profili di Xavi e Van Bommel sono ben noti ad Ibrahimovic, mentre sullo sfondo rimangono anche Conceicao e Fonseca.

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A poche giornate dal termine e con tutti gli obbiettivi sfumati, il post Pioli è un tema destinato ad subire una forte accelerata nei prossimi giorni, per un Milan che potrà più accontentarsi della semplice qualificazione alla Champions League. Il percorso europeo ed un attuale -17 dall’Inter sono ferite che non possono essere tollerate.

Allegri ma non troppo, il risultatismo non paga

Se il destino di Pioli sembra esser segnato, molto difficile da decifrare è quello di Allegri, che mai come in questo periodo accende la discussione sulla rivalità tra giochisti e risultatisti. Ciò che sostiene il tecnico è oggettivamente ineccepibile: la società ha chiesto la qualificazione in Champions League, a questa è stata aggiunta una finale di Coppa Italia, e io sono pagato per ottenere risultati sportivi ed economici.

Poi però c’è il campo che parla, e certamente la Juventus avrà ottenuto ciò che è stato citato poc’anzi, ma la realtà dice 18 punti conquistati sui 46 disponibili nel girone di ritorno e 22 punti di distacco dall’Inter, con la possibilità, dovesse vincere l’Atalanta all’Olimpico il 15 maggio, di completare il terzo anno consecutivo senza trofei.

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Massimiliano Allegri, Juventus
Massimiliano Allegri, Juventus @Twitter

Oltre ai dati però c’è anche un assunto importate da fare: il risultatismo non paga più, o almeno il pubblico sembra diventato, grazie ai De Zerbi, Thiago Motta, De Rossi, Palladino e chi più ne ha più ne metta, più sensibile al come si ottengono determinati traguardi, in quello che deve essere un vero e proprio spettacolo simil teatro. Di certo non il miglior contesto per un pragmatico come Allegri.

In attesa della finale di Coppa Italia, la sfida al Milan risulta importante per tornare a battere i rossoneri a Torino, cosa che non succede dal 10 novembre 2019 (1-0 con gol di Dybala), e per impreziosire un 2024 che ha visto la Juventus vincere solo due partite, con Frosinone e Fiorentina, da febbraio in poi. La telenovela Allegri poi entrerà nella sua fase calda.

Tra Allegri e Thiago Motta: la Juventus riflette

Come detto, più definita la situazione di Pioli, sempre più lontano dal Milan, mentre per Allegri il club bianconero si trova necessariamente a fare molteplici riflessioni. Anzitutto, come già accennato, gli obbiettivi minimi fissati ad inizio anno sono stati raggiunti, ed un eventuale vittoria in finale di Coppa Italia rafforzerebbe ulteriormente la posizione del tecnico. A ciò va aggiunto uno stipendio da 7 milioni all’anno valido fino al 2025, che rende difficoltosa la scelta di un nuovo allenatore da pagare.

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Thiago Motta, allenatore Bologna
Thiago Motta, allenatore Bologna @Twitter

Di contro un rendimento decisamente scadente della squadra, un (non) gioco che il pubblico fatica a sostenere ancora ed un distacco dallo scudetto, benché Allegri abbia sempre parlato di obbiettivo Champions, decisamente troppo grande. L’ingaggio percepito dall’ex Cagliari e Milan rende difficoltoso l’arrivo di totem come Zidane e Conte, con il profilo di Thiago Motta ormai individuato da Giuntoli come preferito numero uno.

Il futuro con il Bologna dovrebbe essere definito a breve, e la Juventus è pronta a gettarcisi come un avvoltoio per anticipare la concorrenza, ma prima ci sono altre 6 gare da giocare per chiudere la stagione. Juventus-Milan vale solo per l’onore, che di questi tempi, in due ambienti tesi e sfiduciati, vale molto per Allegri e Pioli.

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