Globe Soccer Awards 2021, Lewandowski sfida Messi e Ronaldo: chi la spunterà?

Francesco Niglio
8 Minuti di lettura
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Il 21 agosto del 1988 a Varsavia nasce Robert Lewandowski, probabilmente uno dei più grandi bomber della storia del calcio moderno. La storia dell’attaccante polacco ci dice che da quando ha iniziato a muovere i primi passi su un terreno di gioco, la cosa che gli riusciva meglio era quella di insaccare il pallone nella rete. A 17 anni viene acquistato dal Legia Varsavia dove inizia a giocare nel settore giovanile, ma l’anno dopo il suo percorso di crescita continua in una squadra di terza divisione: il Znicz Pruszkow, dove sigla 15 goal portando il club alla promozione. Due anni dopo per 370 mila euro se lo assicura il Lech Poznan. Con i Kolejorz vince l’Ekstraklasa, il massimo campionato di calcio della Polonia e il podio più alto della classifica dei marcatori.

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Nel 2010 il grande salto, quello che lo porterà a confrontarsi con il calcio dei grandi: lo nota il Borussia Dortmund che per appena 4 milioni di euro lo porta nella Ruhr. Un anno di apprendistato per Robert che una volta ambientatosi alla nuova realtà riprende da dove aveva lasciato: con le sue realizzazioni le Vespe guidate dal tecnico Jurgen Klopp, nel 2012, vincono la Bundesliga, mostrando al mondo la luce luminosissima di un calciatore che nelle movenze ricorda il Cigno di Utrecht, quel Marco van Basten che a causa dei continui infortuni alle caviglie ha dovuto dire addio al calcio il 18 agosto del 1995, quando l’olandese aveva soltanto trent’anni.

Robert Lewandowski (Bayern Monaco)
Robert Lewandowski (Bayern Monaco)

Quello che poteva essere e che invece non è stato: Lewandowski al Genoa… anzi no!

C’è stato un momento nel quale l’attuale attaccante del Bayern Monaco poteva vestire la maglia del Genoa dell’allora Presidente Enrico Preziosi, ma purtroppo per il movimento calcistico del Bel Paese non se ne fece nulla. Il noto giornalista sportivo Gianluca Di Marzio nel suo libro Grand Hotel Calciomercato ha svelato un retroscena riguardante proprio quella trattativa che per un soffio e davvero ad un passo dalla conclusione si sciolse come neve al sole: Manca solo la firma sul contratto, che sembra una formalità da sbrigare anche piuttosto velocemente. L’occasione giusta arriva domenica 11 aprile, giorno del derby con la Sampdoria: l’atmosfera perfetta per lasciare il segno anche negli occhi e nel cuore del giocatore. Lewandowski viene a Genova, mangia e dorme nello stesso hotel in cui la squadra sta facendo il ritiro prepartita e, addirittura, svolge le visite mediche. Non si fa mancare proprio nulla, insomma”.

Il racconto continua: “Dopo pranzo, Preziosi e Gasperini salgono in camera, concentratissimi. Il calciatore, l’agente polacco Cezary Kucharski e Berti si fermano nella hall a chiacchierare, in attesa di un cenno da parte del presidente. Passano almeno due ore e verso metà pomeriggio ecco spuntare Preziosi che arriva, scende le scale a testa bassa, tira dritto e senza nemmeno salutare esce dall’hotel. Scusi, pres, forse non ci ha visto…. c’è il ragazzo, gli dice con tono squillante Berti, cercando di richiamare la sua attenzione, e lo insegue fino a raggiungerlo. La risposta del numero uno del Genoa gli fa crollare il mondo addosso: Sa cosa, credevo fosse più alto. Una scusa, ovviamente, che manda su tutte le furie l’intermediario dell’operazione, il quale però decide di far finta di niente e non riferire nulla agli ospiti polacchi. Dopo aver assistito al derby, Lewandovski e i suoi compagni di viaggio, pieni di aspettative, rientrano in Polonia e mai avrebbero immaginato di non rimettere più piede in Italia, in particolar modo a Genova“.

Lewandowski-Bayern Monaco
Lewandowski-Bayern Monaco

Una storia quella tra Lewandowski e l’Italia che avrebbe potuto essere fantastica anche per via di una curiosità che in pochi conosceranno. Nel 1988, stesso anno di nascita di Robert, nello Stivale viene istituita l’Agenzia Spaziale Italiana che aveva il compito di indagare il cosmo alla ricerca di risposte e soluzioni per migliorare la vita sulla Terra: probabilmente indagando nel cosmo notarono sin da subito un vero e proprio marziano di nome Robert Lewandowski, che avrebbe potuto migliorare la vita calcistica di molti tifosi, soprattutto per il fantacalcio, ma per delle strane congiunzioni astrali non è mai atterrato in questa parte del globo terracqueo.

Pallone d’Oro no, Globe Soccer Awards 2021?

I campionati europei 2019/2020 sono stati caratterizzati dalla sospensione nel mese di marzo del 2020, a causa dello scoppio della pandemia di Covid-19, che ha interessato il Mondo intero e che ancora oggi imperversa in ogni dove. Sfortunatamente per Lewandowski, France Football, organizzatrice del Pallone d’Oro, decise di non assegnare il premio, nonostante tutti i campionati, ad eccezione di quello francese, ricominciarono con la proclamazione dei vari vincitori.

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Ricominciò anche la Champions League che vide alzare la Coppa dalle grandi orecchie proprio dal Bayern Monaco, nello Stadio da Luz di Lisbona, vittorioso in finale sul PSG grazie alla rete di Kingsley Coman. Il centravanti polacco in quell’edizione mise a segno 15 reti e fornì 6 assist per i compagni in 10 partite, giocando 887 minuti. Il discorso non cambia se parliamo di Bundesliga: i bavaresi chiusero a 82 punti, ben 13 in più del Borussia Dormund: per Lewandowski 31 partite con 34 realizzazioni e 4 assist. Se nel 2020 c’era qualcuno che meritasse l’ambito Premio, quello era proprio il numero 9 biancorosso.

Robert Lewandowski del Bayern Monaco
Robert Lewandowski, attaccante del Bayern Monaco (@imagephotoagency)

Quest’anno tantissimi media e giornalisti erano convinti che il Pallone d’Oro andasse a lui, anche per una sorta di giustizia e di risarcimento per quello sfumato nel 2020, ma a spuntarla è stato ancora una volta il fuoriclasse argentino Lionel Messi: il 7º per lui, relegando il polacco al secondo posto del podio. Il 27 dicembre nella splendida cornice di Dubai, si assegnano per la 12ª volta i Globe Soccer Awards 2021 e Robert Lewandowski meriterebbe di alzare al cielo per la seconda volta consecutiva il Best Men’s Player per la stagione impressionante disputata lo scorso anno: 40 partite in tutte le competizioni con 48 reti e 9 assist. Il trofeo non avrà un valore di 13 mila euro ed un peso di 12 chili, ma di certo arricchirebbe il Palmares personale di questo straordinario attaccante che abbiamo avuto la fortuna di poter ammirare e che ammireremo ancora per molto tempo, perché per Robert il tempo sembra non passare e quale frase migliore per descriverlo se non quella dell’umorista francese Alphonse Allais: “Mi è impossibile dirvi la mia età: cambia tutti i giorni”.

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