Dal Colosseo alla Mole: come cambierebbe la Juventus con Zaniolo

Nicola Liberti
16 Minuti di lettura
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La storia tra Nicolò Zaniolo e la Roma nasce il 26 giugno del 2018. Il trasferimento, come spesso accaduto nel corso della sua pur breve carriera, pone le radici in un mancanza di fiducia totale da parte del proprio club di appartenenza. Già dai tempi degli Allievi viola non viene ritenuto all’altezza del passaggio in Primavera: da qui il passaggio, da svincolato, alla Virtus Entella. Nonostante il grande apporto dato alla causa della Primavera nerazzurra nella conquista del titolo 2017, l’Inter decide di utilizzarlo come pedina di scambio per limare le cifre dell’affare Nainggolan. Con il senno del poi appare facile giudicare l’affare come ampiamente riuscito per i giallorossi e come grande rimpianto per la dirigenza meneghina.

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La cupola romana si sgretola

L’eventuale matrimonio con i colori bianconeri della Juventus potrebbe ricalcare i contorni dei trasferimenti passati di Nicolò. Non certamente per una mancanza di fiducia da parte dell’attuale club o scarsa volontà di puntare su di lui per presente e futuro. Tuttavia alcune situazioni venutesi a creare nelle ultime settimane potrebbero finire per incrinare i rapporti tra giocatore, squadra, società e tifoseria: quest’ultima, difficilmente accetterebbe un passaggio alla Vecchia Signora, chiedere a Miralem Pjanic per eventuali conferme. L’ultima presenza da titolare del 22 giallorosso risale al 5 febbraio, mentre le ultime apparizioni gli hanno regalato null’altro che brevi tratti di gara, nei minuti conclusivi. Zaniolo sembra esser pienamente coinvolto nel progetto e nelle ambizioni del gruppo squadra, come conferma l’importante ingresso contro lo Spezia nel quale è stato in grado di procurarsi il rigore decisivo per la vittoria in extremis dei suoi.

In tema frizioni interne, però, non possono che essere citati due casi emblematici del rapporto complesso, quantomeno apparentemente, con il tecnico José Mourinho. Dopo non aver preso parte nel match pareggiato contro l’Hellas Verona, il giocatore è stato ritratto in discoteca la notte stessa. Atteggiamento che sembra non essere stato gradito dal tecnico portoghese, abituato a uomini dall’alto spessore umano e professionale nei propri gruppi squadra. Infine, ritornando sulla trasferta di La Spezia, Nicolò Zaniolo è rimasto confinato in panchina per 46 minuti in un match dall’alta carica emotiva per lui. Il giocatore infatti, nonostante sia nato a Massa, è poi cresciuto proprio a La Spezia. Facile ipotizzare dunque come non partire titolare in un campo al quale può essere particolarmente legato, in uno stadio che possibilmente vedeva al proprio interno diversi parenti ed amici, abbia potuto recare dispiacere al giocatore. Rabbia trasformata in fame, visto che l’ingresso come detto è valso il rigore decisivo per i suoi. Giocata decisiva che sa di risposta a chi, come altre volte gli è accaduto in carriera, non si è schierato totalmente al suo fianco.

Zaniolo
Nicolò Zaniolo, attaccante della Roma

Lampi bianconeri nella Capitale

Che Nicolò Zaniolo abbia un particolare legame con la piazza di Roma è ben noto. Giunto nella capitale da Primavera dell’Inter nell’affare che andava a privare i giallorossi di uno pezzi più pregiati della rosa, si è sin da subito imposto come giovane talento azzurro dalle grandi potenzialità e colpi. Presosi la piazza romana in breve tempo, non sono mancati gli illustri paragoni con il Pupone Francesco Totti. Come tutto ciò non è né segreto né mistero, così è la fanciullesca fede juventina di Nicolò. Quest’ultima è stata riportata a galla dal triplo-like Instagram ai colleghi bianconeri alla vigilia dell’ultimo incontro di campionato. Un like non fa una trattativa ma tre indizi fanno una prova, e se al fattore social si aggiungono la fase di stallo nelle trattative per il rinnovo di contratto e le recenti sopracitate frizioni con Josè Mourinho, ecco che la prova è facilmente estrapolabile da questa vicenda.

Prova, o meglio tentativo, che la Juventus potrebbe aver già compiuto o compirà a breve. Prime tracce dell’interesse bianconero nei suoi confronti si hanno dal 2019, anno in cui il celebre ‘bigliettino’ dell’allora ds Paratici venne dimenticato in un ristorante. Diversi obiettivi dell’epoca sono già transitati per la Continassa, chissà che il nome di Zaniolo non possa essere il prossimo ad essere spuntato sulla lista. L’interesse sembra essere ancora vivo malgrado l’allenatore Massimiliano Allegri tenda a giocare a nascondino tanto sullo scudetto quanto sul mercato: “A giugno vedremo, prima pensiamo a questa stagione. Il mercato è lontano ed è un giocatore di un’altra squadra“.

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Mourinho-Zaniolo
José Mourinho e Nicolò Zaniolo (Roma)

Tra addio e rinnovo, le situazioni s’intrecciano

Entrando nell’analisi del possibile trasferimento di Nicolò Zaniolo alla corte di Max Allegri, vanno prime fatte importanti premesse utili per comprendere la fattibilità dell’operazione. Il costo del cartellino è particolarmente elevato trattandosi di un giocatore di talento ed alto livello nel campionato italiano. I numeri sono tutti a favore del giocatore, ed in questo caso contro la squadra che vorrebbe acquisirne le prestazioni. Dai numeri interni al rettangolo verde, in quanto a gol/assist messi a segno, sino a quelli all’anagrafe. Difficile infatti trovare giocatori di questa caratura a soli 22 anni d’età. Inoltre, ultimo ma non per importanza, tutt’altro, è il numero 2024: quello della scadenza del contratto attualmente in essere. La scadenza non è dunque nell’immediato, ulteriore segno che strapparlo alla Roma sarà questione ostica.

Quanto ai contratti va introdotto il tema rinnovi, tanto caro alle società di questi tempi, tanto apparentemente indifferente agli interpreti in campo. La Roma ha congelato ogni trattativa relativa a possibili prolungamenti di contratto. La volontà di non inimicarsi la piazza è stata decisiva per la società, conscia del difficile momento che sta attraversando la squadra. Tuttavia le eccezioni nel mondo del calcio come al di fuori esistono, per questo il gm Tiago Pinto ha incontrato nei giorni addietro Vigorelli, manager del giocatore. Il meeting sarebbe servito per mantenere caldo l’asse e vivo il rapporto tra le parti, nessuna trattativa apparentemente intavolata.

Dybala in attesa di un amico
Dybala, Juventus

Il fattore Dybala

Altro rinnovo cruciale per il buon esito della trattativa sarebbe quello di Paulo Dybala. Malgrado le due situazioni appaiano come slegate, queste vanno ad intrecciarsi considerando il tema campo. I discorsi relativi all’eventuale prolungamento del contratto dell’argentino non riprendono da tempo e Jorge Antun potrebbe iniziare ad intavolare trattative con altri club. Dusan Vlahovic potrebbe divenire un fattore importante anche in questo ambito. Un giocatore in grado di sconvolgere in tale modo un ambiente come quello bianconero non può che influenzare anche ambiti in cui apparentemente non sarebbe coinvolto. Il diez zebrato sembrava aver perso lo smalto dei giorni migliori nei primi mesi della gestione Allegri, la cura DV7 sembra aver allontanato ogni male. In campo i due sembrano interfacciarsi bene, certamente il trascorrere dei mesi aiuterà i due ad affinare l’intesa. Un eventuale addio verso altri lidi da parte di Paulo Dybala consentirebbe al club di liberare uno slot in rosa tra fascia destra ed attacco che, con ogni probabilità, andrebbe colmato dall’arrivo del giocatore ligure.

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Ultimo fattore da tenere in considerazione è quello dei fondi a disposizione del board sportivo bianconero destinati al mercato estivo. Andrea Agnelli a gennaio si è dimostrato abile nel destreggiarsi tra le intricate strade del bilancio juventino, piazzando inaspettatamente il doppio colpo Vlahovic-Zakaria. Da capire se in estate sarà possibile estrarre dal cilindro altri colpi ad effetto della stessa portata e spessore o se, più probabilmente, l’investimento invernale ha semplicemente anticipato quello del mercato estivo. Certamente l’ingresso alla fase a giorni di Champions League ottenibile tramite il piazzamento nelle prime 4 posizioni in campionato porterebbe altri importanti fondi investibili nel colpo dalla Roma. Restando in tema competizioni europee, anche il passaggio di diversi turni consentirebbe ad Agnelli&Co di racimolare un discreto gruzzoletto. Avvicinando così l’ipotesi Zaniolo per giugno.

Nicolò Zaniolo, trequartista della Roma
Nicolò Zaniolo, trequartista della Roma

Nicolò Zaniolo, caratteristiche tecniche

Nel campionato e nel calcio italiano raramente si sono potuti ammirare giocatori dalle caratteristiche tecniche simili a quelle di Nicolò Zaniolo. Un giocatore dalla statura importante, pari a 190cm, che riesce ad abbinare ad un’importante forza fisica una discreta agilità palla al piede. L’ecletticità in campo è un altro dei punti chiave nell’analisi del profilo del giocatore. Nato come esterno di destra, è in grado di ricoprire le posizioni di trequartista centrale, o più decentrato in un sistema 4-2-3-1, e secondo la visione Mourinhana del gioco, anche come attaccante centrale a supporto di una punta di ruolo (vedesi Tammy Abraham alla Roma). Le ottime doti in fase di dribbling delineano Nicolò Zaniolo come un giocatore in grado di saltare l’uomo con discreta facilità, oltre che di scavalcare gli avversari palla al piede con rapidi strappi in velocità. Concludendo, ricoprendo il ruolo di esterno o trequartista, è in grado di perseguire la via del gol grazie ad un buon tiro dalla distanza e ottime capacità negli inserimenti, per colpi di testa e non solo.

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Chiesa (Juventus) e Zaniolo (Roma)
Chiesa (Juventus) e Zaniolo (Roma)

Nicolò Zaniolo, inserimento tattico

L’Allegri bis ha visto la Juventus perdere quella predilezione al fraseggio, al rapido gioco palla a terra perseguito dai predecessori Maurizio Sarri ed Andrea Pirlo. Ma non per questo, l’efficacia di un eventuale apporto di Zaniolo ne verrebbe condizionata.

4-4-2 IN LINEA – La disposizione in campo della squadra rispecchia solitamente un 4-4-2 classico. Nicolò Zaniolo, come detto, è in grado di ricoprire i ruoli di esterno destro, trequartista ed attaccante di supporto. Sull’out di destra la Vecchia Signora appare già come più che discretamente fornita di opzioni. Juan Cuadrado in grado di abbinare spiccate doti di dribbling ad un’importante velocità, utile nel gioco di contropiede proposto dall’attuale mister. Caratteristiche simili sono quelle di Federico Chiesa, attualmente ai box per il guaio al crociato ma quasi certamente di ritorno nel periodo in cui il giallorosso potrebbe cambiare maglia. Altre opzioni sono quelle di Federico Bernardeschi o Paulo Dybala, alle prese col sopracitato rinnovo. Il 22 della Roma potrebbe più probabilmente agire attorno alla figura Dusan Vlahovic in maniera simile a quanto fatto nelle ultime settimane nello scacchiere tattico proposto da Josè Mourinho. Difficile invece ipotizzare un suo adattamento come mezz’ala in questa disposizione tattica.

Nicolò Zaniolo - Roma
Nicolò Zaniolo – Roma

4-4-2 ROMBO – Schema meno utilizzato dall’allenatore livornese ma ugualmente proposto in stagione. La posizione di trequartista alle spalle delle punte, probabilmente Vlahovic ed uno tra Morata e Dybala, appare come la più idonea per le caratteristiche del giocatore. La Juventus in stagione ha visto Weston McKennie ricoprire questo incarico, sfruttato più come trequartista di sfondamento che di qualità e tecnica che porterebbe invece il ligure. Nel caso di questa disposizione tattica, il ruolo degli esterni potrebbe, all’occorrenza, venire meno, stringendo dunque i quarti di centrocampo sino a proporli come mezze ali. A questo punto la fase di spinta sugli out mancino e destro verrebbero ricoperte dai terzini Alex Sandro e Juan Cuadrado, armi di importanza capitale in una disposizione come questa. L’ipotesi di impiegare Nicolò Zaniolo in questo frangente potrebbe avere risvolti interessanti.

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Il giocatore potrebbe essere modellato attorno alla figura di un centrocampista box-to-box. Sfruttando le grandi doti di forza fisica potrebbe rivelarsi importante in fase di ricezione e protezione del pallone (servibile anche tramite lanci lunghi, opzione spesso scelta dai ragazzi di Allegri), il giocatore sarebbe poi in grado di servire uno dei tre centrocampisti vicini a sé e, dunque, impostare la manovra sulla base di un rapido contropiede tanto caro all’attuale mister bianconero. Inoltre, le grandi capacità di dribbling e strappi in velocità, potrebbero portare il calciatore a proporsi più volte sul fronte offensivo. In questa possibile disposizione, da un punto di vista personale, Nick potrebbe sviluppare la definitiva maturazione ed imporsi come importante centrocampista sul panorama nazionale ed internazionale. Idea di gioco permettendo, chiaramente.

Allegri
Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus

4-2-3-1 – Quest’ultima potrebbe essere la disposizione tattica su misura per gli attuali interpreti a disposizione della Vecchia Signora. L’idea sarebbe quella di sfruttare sulle fasce basse le percussioni di Cuadrado ed Alex Sandro, in grado di proporsi sino alla linea di fondo avversaria o proporre precisi cross per la testa del puntero serbo o delle incursioni di Zaniolo. Il duo di centrocampo potrebbe articolarsi con due mediani di rottura dalle caratteristiche simili a quelle di Zakaria o, come a lungo proposto dal Milan di Stefano Pioli, un mediano dalle spiccate doti fisiche (Kessie-Zakaria) ed un centrocampista arretrato con compiti di regia (Bennacer-Arthur). In avanti la fantasia degli interpreti avrebbe il predominio dinanzi a diverse compagini europee. La possibilità di schierare Paulo Dybala sulla destra, Nicolò Zaniolo centrale affiancato alla sinistra da Federico Chiesa, tutti a supporto dell’unica punta Dusan Vlahovic metterebbe in ginocchio più di qualche superpotenza del calcio mondiale. Ovviamente sarebbe una formazione parecchio spregiudicata e votata al confronto offensivo ma, se opportunamente disposta in campo e con oculati compiti ad ogni interprete, sarebbe in grado di proporre un gioco importante.

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