🤝 Bayern-Real pari e patta: il solito Vinicius, Kim ringrazia Musiala

Un pari che rimanda tutto alla gara di ritorno al Bernabeu l'andata tra Bayern Monaco e Real Madrid: un Vinicius in versione extraterrestre trascina la banda di Ancelotti, mentre Musiala salva Kim, autore di una prestazione pessima

Lorenzo Zucchiatti
11 Minuti di lettura
- Pubblicità -

Seguici sui nostri canali

Non doveva annoiarci la sfida dell’Allianz Arena e così è stato. Bayern-Real è 2-2 al fischio finale di un Turpin che, al netto delle critiche ricevute in passato, ha diretto una gara impeccabile, tanto negli episodi chiave quanto nella gestione emotiva del match. Un risultato figlio di ciò che in effetti ci si poteva aspettare alla vigilia: bavaresi spinti dal pubblico di casa e spesso col pallino del gioco in mano, spagnoli pronti a punire ogni minima sbavatura in difesa.

Ciò stato evidente fin dalle prime battute di gara: Bayern Monaco che inizia con un piglio migliore rispetto ai Blancos, con un paio di occasioni dopo pochi minuti, e la spinta non cessa di fatto fino al gol del vantaggio di Vinicius, dove all’errore di Kim contribuisce un Neuer titubante in uscita. Copione che si ripete nel secondo tempo, dove un ingresso in campo roboante dei bavaresi si traduce nella rete di Sané e nel rigore di Kane nell’arco di 5′.

Ma si sa, il Real Madrid non muore mai, e l’ennesima giocata da campione di Vinicius offre a Rodrygo la possibilità di guadagnarsi il penalty, completare la serataccia di Kim e fissare il punteggio sul 2-2. Un risultato utile in vista del ritorno fra meno di una settimana al Santiago Bernabeu, dove l’inerzia dell’ambiente sarà tutta a favore della banda di Ancelotti, che anche a Monaco ha giocato con la classica intelligenza italiana.

Tuchel tra orgoglio e rivalsa

In una stagione tra le più complicate, dentro e fuori dal campo, del Bayern Monaco, ciò che è sicuramente venuto fuori nel doppio confronto con l’Arsenal e nella gara d’andata con il Real, è l’orgoglio di un club bavarese ferito, che vede nella Champions League la possibilità di rendere memorabile un’annata fin qui negativa, come sottolineato dallo stesso Kane nel post partita. Ma c’è di più.

Thomas Tuchel, tecnico del Bayern Monaco

Tuchel ha preparato il match in maniera intelligente, riuscendo a creare superiorità numerica dietro per portare avanti palla, alzando i terzini e permettendo a Sanè e Musiala di venire a giocare dentro il campo tra le linee creando non pochi problemi al centrocampo del Real Madrid. E finché il ritmo tenuto dal Bayern è rimasto alto, la gara è stata un monologo dei bavaresi, che hanno malgrado subito gol negli unici momenti di respiro che si sono concessi.

La mossa tattica di Tuchel di cambiare posizione agli esterni poi si rivela estremamente vincente: potendo partire sulla riga di fondo campo e rientrare sul piede buono, Sané impacchetta una gemma per il pareggio, mentre Musiala sale in cattedra nella partita e si guadagna il rigore del momentaneo vantaggio. Solo l’orgoglio ed un Vinicius geniale permettono al Real di riacciuffare il Bayern, che avrà argomenti anche nella gara del Bernabeu.

- Pubblicità -

Musiala un campione, il Kim del Napoli è un miraggio

Merito della momentanea rimonta della banda di Tuchel va sicuramente attribuito ad un Musiala sempre più in versione campione, con il ct della Germania Negelsmann che si sarà sfregato le mani davanti al televisore. Rigore procurato e tante giocate che fanno passare una seconda frazione da brividi a Lucas Vasquez, in estrema difficoltà a contenere le scorribande del tedesco.

Se poi tra le note positive c’è chiaramente un Kane da 43 gol in altrettante presenze quest’anno (una rete ogni 87′), disastrosa è stata la prestazione di Kim, chiamato a sostituire De Ligt. Troppo spavaldo sul gol di Vinicius, che con un semplice contro movimento elude l’idea di anticipo in grande stile che il coreano aveva immaginato e trova davanti a se una prateria per andare a freddare Neuer,

Musiala e Muller, Bayern Monaco*

Copione che si ripete nel secondo tempo, con Modric a premiare un corto lungo del brasiliano su cui l’ex Fenerbahce si fa trovare impreparato, il tutto completato poi con il fallo da rigore su Rodrygo che fissa il punteggio sul 2-2. Il Kim del Napoli è un autentico miraggio, passato da leader infallibile a rincalzo per nulla perfetto.

- Pubblicità -

Lo stesso Tuchel a fine gara ha sottolineato gli errori del coreano, che difficilmente verrà riproposto contro il Real al ritorno se De Ligt dovesse tornare a disposizione. A fine gara la consapevolezza per il Bayern di aver giocato una buona partita e di avere delle possibilità al Bernabeu, ma anche il rammarico di non aver vinto un match a tratti dominato.

Ancelotti immortale

Sorrisi contenuti per quanto riguarda il lato Real. Un risultato comunque buono per come è maturato, in rimonta, con la possibilità di giocarsi lo shot decisivo in casa, ma Ancelotti nel post partita si è detto soddisfatto a metà, parlando di una squadra che non ha giocato al suo livello massimo. Bastone e carota per il tecnico più vincente nella storia della Champions League (4), che vuole tenere sul pezzo i suoi in vista del ritorno.

La partita mette in mostra il Real che ci si aspettava: attendista nelle prime battute di gara, intento ad assorbire l’urto di un Bayern sugli scudi, spinto dal pubblico amico. Come il ritmo è fisiologicamente calato, la qualità dei Blancos è venuta fuori, soprattutto in un Toni Kroos che, complice un Valverde e un Tchouameni a tenere impegnati Goretzka e Kimmich, ha spazio di manovra e disegna calcio come nessuno.

- Pubblicità -
Carlo Ancelotti, Real Madrid

Situazione simile nella seconda frazione, con il Real che soffre le incursioni di Musiala e Sané, e fatica molto a ripartire in contropiede. Gli ingressi di Modric e Brahim Diaz danno nuova linfa, ma sono sempre Vinicius e Rodrygo a creare scompiglio e confezionare il pareggio. È insomma un Ancellotti immortale, che proprio come contro il Manchester City vive momenti di difficoltà ma trova sempre il modo di salvare la baracca.

Bellingham spento, Kroos eterno, Vinicius extraterrestre

Il termine dei primi 45′, a mancare nella sfida erano forse i più attesi, i due 2003 più forti d’Europa. Se Musiala nella seconda frazione si è svegliato eccome, così non è stato per Bellingham, per distacco il più in ombra del Real Madrid. Lo stesso Ancelotti lo ha visto spento, con problemi di crampi, sostituendolo ad un quarto d’ora dalla fine, e la mimica facciale del giocatore evidenziava uno stato di forma precario.

A 20 anni, alla prima stagione col Real, dopo 21 gol e 10 assist in 37 gare stagionali, un flop ci può stare, ma al ritorno servirà come il pane per battere il Bayern. La scena, oltre a Vinicius, se l’è presa un eterno Kroos, e si capisce ora perché Negelsmann l’ha voluto richiamare in Nazionale per l’Europeo. Assist al bacio per il primo gol e vero metronomo dei Blancos, con anche la rete sfiorata nel secondo tempo.

- Pubblicità -

L’extraterrestre però è senza dubbio Vinicius, e a dirlo sono anzitutto i numeri. 21 gol e 11 assist in 34 partite, terzo giocatore del Real Madrid a segnare una doppietta contro il Bayer Monaco, e un dato piuttosto eloquente in Champions League: nel 2021/22 gol nella semifinale d’andata col City ed in finale con il Liverpool; nel 2022/23 gol ancora nel primo atto della semifinale con la squadra di Guardiola; nel 2023/24 doppietta al Bayern nella prima semifinale. Un giocatore che di certo non si nasconde quando la posta in palio è alta.

Vinicius Jr, Real Madrid*

Fra 6 giorni al Bernabeu Vinicius tenterà di portare all’ennesima finale della sua storia il Real, un club che in Champions League ha una costanza da far paura: nelle ultime 14 edizioni i Blancos sono andati 12 volte in semifinale e 5 in finale, vincendo sempre il trofeo. Numeri che fanno capire come in quel di Madrid la mentalità vincente venga assorbita immediatamente anche dai nuovi arrivati, ed ora c’è la 15ª nel mirino.

Spazio a Borussia Dortmund-PSG

Dunque è pari e patta tra Bayern Monaco e Real Madrid nel primo atto di queste semifinali, che non esauriscono il loro spettacolo all’Allianz Arena. Oggi spazio a Borussia Dortmund-PSG, un confronto sulla carta meno equilibrato ma pronto a tenerci incollati ai televisori. I gialloneri sognano Wembley a 11 di distanza, quando persero la finale di Champions proprio contro i rivali del Bayern.

PSG invece che insegue quella coppa sfiorata solo una volta, nel 2020, e diventata un tabù negli anni. Mai come quest’anno però si respira un’aria diversa, una squadra che può coronare una stagione con uno storico treble, e con Mbappé pronto a lasciare Parigi da eroe, consegnando alla città quella Champions League che potrebbe vederlo affrontare in finale quel Real Madrid che lo attende a braccia aperte in estate.

- Pubblicità -

Accedi per ricevere Aggiornamenti

Segui le squadre o le competizioni che preferisci per restare sempre aggiornato!

Proseguendo dichiari di aver letto e compreso
l’informativa privacy

P