đź‘Ž Dramma Bayern Monaco: da Tuchel a Kane, il fallimento bavarese

Il Bayern Monaco abdica definitivamente e spiana la strada al Leverkusen per la Bundesliga: Tuchel ha fallito, nemmeno il bomber Harry Kane ha saputo risollevare la situazione

Lorenzo Ferrai
16 Minuti di lettura
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Il campionato di Bundesliga si avvia a una conclusione, che nessuno sembrava contemplare all’alba della stagione. Dopo dieci anni di dominio da parte del Bayern Monaco, il massimo torneo tedesco ha un nuovo dominatore. Il giovane Bayer Leverkusen di Xabi Alonso si è preso la scena, scalzando i bavaresi, oramai abituati a sollevare il Meisterschale, più forti anche della sorte.

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Quest’anno la musica è cambiata e i campioni di Germania si avviano verso un inaspettato quanto inesorabile secondo posto. Il crollo interno contro il Borussia Dortmund ha probabilmente rappresentato la pietra tombale su un campionato che ha intrapreso la strada verso Leverkusen. Bayern Monaco che crolla in casa, colpito dal colpo del definitivo KO. L’unica speranza rimane la Champions League, anche se i bavaresi non appaiono proprio i favoriti numeri uno.

Epilogo storico per un club titolato e glorioso come il Bayern Monaco, che rischia di restare a secco di trofei. Così come questa si appresta a diventare una pagina storica anche per Harry Kane, arrivato l’estate scorsa nella speranza di inaugurare la propria bacheca di trofei. Invece, la maledizione del centravanti inglese sembra aver abbattuto anche la corazzata bavarese, per cui pare essersi chiusa un’era.

Thomas Tuchel, tecnico del Bayern Monaco*
Thomas Tuchel, tecnico del Bayern Monaco*

Una scelta sbagliata

Agli albori della disfatta del Bayern Monaco, rientra il clamoroso episodio dello scorso anno, precisamente a marzo 2023, quando i bavaresi scelsero di licenziare Julian Nagelsmann, per sostituirlo con Thomas Tuchel, il miglior allenatore disponibile in quel momento. Una scelta sorprendente, che ha generato scalpore e sbigottimento, anche nel diretto interessato. Un autentico fulmine a ciel sereno, però in pieno stile Bayern.

Scelta che ha suscitato discussioni e diviso gli appassionati. Ma la causa principale sono stati i dissidi interni in uno degli spogliatoi piĂą complicati che esistano da gestire, fatale a mostri sacri come Guardiola e Ancelotti. Gli aghi della bilancia, a posteriori, sono stati individuati nei senatori della squadra, in grado di influenzare le decisioni della societĂ . Da Neuer a Muller, passando per Kimmich e Goretzka. In questo clima, il Bayern Monaco non ha avuto scelta.

Il gruppo e la stabilità dell’ambiente vengono prima del singolo allenatore. Duque, via il giovane Nagelsmann e dentro l’esperto Tuchel, colui che era riuscito a battere il Manchester City di Guardiola con il Chelsea, nel derby inglese in finale di Champions League 2021. Dunque, un buon curriculum per un ambiente complicato come quello bavarese, che ha il solo scopo di vincere. Ma la realtà dei fatti è stata ben altra, già a partire dagli ultimi mesi della stagione 2022/23.

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Subito fuori in Champions, sconfitto ai quarti dal City futuro campione, il Bayern ha subito il ritorno del Borussia Dortmund in campionato, salvandosi solamente all’ultima giornata. La rete di Musiala all’89’ ha regalato la Bundesliga a Tuchel. Tanto spavento ma epilogo benevolo. Le giuste basi per la stagione seguente, con l’obiettivo di dominare in patria e migliorare lo score europeo dell’anno prima.

Jamal Musiala, Bayern Monaco
Jamal Musiala, Bayern Monaco @Twitter

L’arrivo di Harry Kane, per sopperire alla partenza del totem Lewandowski, unito all’acquisto di Kim dal Napoli campione d’Italia, sembrava aver rafforzato ulteriormente una squadra all’apparenza perfetta. Mancava solamente il bomber da 30 gol a stagione. Detto fatto, il centravanti inglese, eterno secondo, era il profilo giusto per un club glorioso e abituato a vincere. Il connubio ideale, anche perché ciò rendeva il Bayern Monaco grande favorito pure per la Champions League.

Leverkusen troppo piĂą forte

All’alba della nuova stagione, i presupposti per puntare al Treble ci sono tutti. Il Bayern Monaco ha un allenatore navigato e vincente, oltre a un gruppo solido, capace di mixare l’esperienza dei veterani alla freschezza e la sfrontatezza giovanile dei vari Pavlovic, Davies e Musiala. Inoltre, l’uragano Kane davanti, uomo da oltre 300 gol in carriera, pare la ciliegina su una torta tedesca a caccia della Champions League.

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Un’unione di intenti piuttosto chiara e ben definita. E se il cammino in Europa è pressoché perfetto, con un ostico girone blindato senza troppi affanni, in campionato la musica cambia. E in maniera inaspettata. Il giovane Bayer Leverkusen messo in piedi da Xabi Alonso, ex centrocampista del Bayern, crea non pochi grattacapi ai bavaresi.

Le Aspirine viaggiano a mille all’ora e si portano inaspettatamente in cima alla Bundesliga, col Bayern Monaco relegato all’inusuale ruolo di inseguitore. Un’autentica sorpresa per una squadra abituata a dominare il proprio campionato, solitamente senza rivale, se non qualche timido attacco del Dortmund. Ma stavolta la musica è diversa. Mentre Kane e compagni faticano a trovare continuità, il Leverkusen vola.

Xabi Alonso, tecnico del Bayer Leverkusen
Xabi Alonso, tecnico del Bayer Leverkusen @livephotosport

I bavaresi smarriscono la consueta serenità che li ha sempre contraddistinti, concedendosi delle clamorose battute a vuoto, come il clamoroso 0-1 interno contro il Werder Brema, prima volta a secco dopo un anno e mezzo. Il Bayern Monaco scricchiola, anche a livello dirigenziale, e il Leverkusen non può non approfittarne. Lo scontro diretto il 10 febbraio termina 3-0 per Le Aspirine, che certificano il passaggio di testimone dopo undici anni.

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Tuchel, un addio inevitabile

Anche in Champions, il Bayern Monaco è protagonista di un clamoroso scivolone nell’ottavo di finale contro la Lazio, perdendo 1-0 all’Olimpico nel match di andata. Con questi risultati deludenti, totalmente fuori dall’ordinario per una società come i bavaresi, Thomas Tuchel opta per l’addio, ma solo a fine stagione.

Una storia durata poco più di un anno, con un campionato vinto solamente all’ultimo minuto, più un altro trascorso perennemente dietro un Leverkusen giovane e spigliato. La società bavarese ha comunque lo scopo di provarci almeno in Europa, così da raddrizzare un’annata che rischia altrimenti di avere i crismi del fallimento.

Dopo l’ufficialità della separazione fra Tuchel e il Bayern Monaco, i bavaresi hanno un sussulto. Il ribaltone in Champions contro la Lazio conduce i campioni di Germania ai quarti di finale. Almeno le prime otto sono raggiunte, ma il sorteggio non è affatto benevolo con i tedeschi, che pescano l’Arsenal, finendo nella parte di tabellone assieme ai grandi favoriti del Manchester City.

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Harry Kane, Bayern Monaco
Harry Kane, Bayern Monaco @livephotosport

Kane eterno secondo: un destino beffardo

Solo la campagna europea può salvare la faccia del Bayern Monaco. Una vittoria della Champions League è tutt’altro che impossibile, ma per le condizioni in cui versa questa squadra attualmente, anche solo una finale appare pressoché utopistica da sognare. Dunque la prospettiva di concludere a Zeru tituli non sembra così lontana. E questa situazione ha un protagonista inevitabile, ovvero Harry Kane.

Se l’annata dovesse avere l’epilogo più negativo possibile, l’attaccante inglese diventerebbe l’involontario simbolo di questo Bayern fortissimo, incapace però di portare a casa un trofeo. E lo stesso Kane subirebbe una beffa ai limiti del paradossale e del paranormale, quasi senza precedenti.

Il palmares del bomber albionico, primo per reti segnate con l’Inghilterra e secondo miglior marcatore all time in Premier League, è ancora vuoto ma ricco di occasioni mancate e innumerevoli delusioni. Difatti, nonostante tre volte capocannoniere in Inghilterra col Tottenham, nonché miglior realizzatore al Mondiale 2018, Kane ha vissuto un’intera carriera da eterno secondo, o meglio, sconfitto.

Basti pensare anche solo alla sconfitta subita a Wembley nella finale contro l’Italia a EURO 2021, in cui Kane ha ricevuto un’amarissima medaglia d’argento di fronte al proprio pubblico, da capitano della Nazionale dei Tre Leoni. Sempre con la nazionale, è stato eliminato nella semifinale mondiale in Russia, battuto ai rigori dalla Croazia. Ancora più eclatante è stata l’annata 2015/16, che forse rappresenta l’emblema della sfortunata carriera di Hurricane.

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Claudio Ranieri, tecnico del Cagliari
Claudio Ranieri @livephotosport

In un anno dove tutte le big inglesi hanno steccato, il Tottenham ha dovuto arrendersi alla favola del Leicester di Claudio Ranieri, in grado di prevalere sugli Spurs e conquistare la prima Premier League nella storia delle Foxes. Una beffa in piena regola per Kane, sublimata nel 2019 dalla finale di Champions League, persa anch’essa contro il Liverpool.

Un’autentica maledizione, che il bomber sperava di rompere col suo trasferimento al Bayern Monaco, storicamente “la squadra che non sbaglia mai”. Invece, proprio quest’annata è contrassegnata dall’exploit del Bayer Leverkusen, che scalzerà colpi di scena permettendo, i bavaresi dal proprio trono dopo 11 anni di dittatura. Altra delusione dunque per Kane, che ora ripone tutte le proprie speranze sulla campagna continentale.

Champions ultima chance

Con la Bundesliga ormai appannaggio del Bayer Leverkusen di Xabi Alonso, l’unica via percorribile dal Bayern Monaco rimane la Champions League. L’obiettivo è chiaramente quello di vincere la coppa dalle grande orecchie, anche se il terremoto bavarese rende le operazioni più complicate che mai.

In primis, un Bayern Monaco fragile emotivamente che mai accaduto prima, rischia di sciogliersi al primo ostacolo. In particolare contro l’Arsenal di Arteta, squadra dotata di grande entusiasmo, benché anch’essa non proprio granitica mentalmente. La missione complicata per Kane e compagni sarebbe l’eventuale semifinale, dove i bavaresi dovrebbero affrontare la vincente di Real Madrid-Manchester City.

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Mikel Arteta, allenatore dell'Arsenal @livephotosport
Mikel Arteta, allenatore dell’Arsenal @livephotosport

Un autentico Everest da scalare, specialmente se consideriamo che le altre realtà sono in condizioni sensibilmente più serene rispetto al Bayern, dalle società alle stesse panchine. Per cui, con questi presupposti, anche l’obiettivo Champions League appare complicato da perseguire. Un colpo all’orgoglio bavarese ma soprattutto a quello dello stesso Kane, smanioso di ottenere quel trofeo mai raggiunto finora.

Ancora a secco all’età di 30 anni. Un’eresia per uno degli attaccanti più forti del XXI secolo, nonché primatista di reti con la nazionale inglese. Un destino beffardo per il centravanti albionico, ulteriormente complicato da metabolizzare, in particolar modo dopo questa annata, partita sotto i migliori auspici ma che via via assume i contorni del fallimento totale per il Bayern Monaco.

Un cocktail di emozioni e delusioni pesanti da immaginare ma ancor più da digerire. Kane non è mai stato particolarmente fortunata e anche il suo entusiasmo rischia di subire un clamoroso quanto repentino crollo inesorabilmente e irreversibile. Il sogno Champions rimane in piedi ma questo Bayern Monaco, lontano dalle versioni migliori, pare destinato a chiudere questa stagione maledetta con Zeru tituli.

Thomas Tuchel, Bayern Monaco
Thomas Tuchel, Bayern Monaco @livephotosport

Aria di ristrutturazione?

Stagione da Zero tituli dunque? Ancora non è detta l’ultima parola. Quella, come sempre, spetterà al campo ma, al momento, è complicato immaginare un Bayern Monaco in grado di sollevare un trofeo in questa annata tutt’altro che brillante, nonché caratterizzata dai continui scossoni dirigenziali. Dalla scomparsa del presidente onorario e simbolo del club, Franz Beckenbauer all’annuncio della separazione con Tuchel.

Una cesura in piena regola, che rappresenta la chiusura di un’era. E di un ciclo, se vogliamo. La corazzata bavarese, capace di cannibalizzare la Bundesliga, ritagliandosi sempre un posto nelle migliori d’Europa, ora pare destinata a scrivere la parola “fine” sull’ultimo decennio. Un periodo costellato di trofei e record, fino ai dieci campionati di fila vinti. Il Bayern è sempre il Bayern ma il cambiamento, a volte, è necessario.

In tal senso, a posteriori, la mossa di Kane rischia di rivelarsi totalmente sbagliata. Così come quella di Tuchel, dapprima scelto come traghettatore al posto di Nagelsmann, poi distintosi in maniera negativa per la mancanza di empatia, specie con il proprio spogliatoio. Ed è proprio qui che nasce la disfatta bavarese. Da una mancanza di coesione e disciplina, punto cardine della mentalità teutonica.

La stagione attuale è l’immagine di un passaggio di testimone, verosimilmente temporaneo, poiché la potenza del Bayern Monaco, economica e sportiva, in patria era e rimane ineguagliabile. Un anno negativo è propedeutico per tornare a ricostruire, così da riaprire un nuovo ciclo. E da quelle parti hanno sempre avuto grande cognizione del tempo e delle ambizioni societarie.

Manuel Neuer, Bayern Monaco
Manuel Neuer, Bayern Monaco @LPS

Sia i tifosi, sia i giocatori. L’ambiente Bayern è visibilmente scosso, poiché una stagione senza trofei è un evento che capita di rado in Baviera. Ciò può essere visto anche come un segnale, specie per adottare un ricambio generazionale. La spina dorsale dei bavaresi, composta da senatori come Neuer, Kimmich e Muller è sempre rimasta salda, ma forse è giunto il momento di dare spazio alle nuove leve.

Giovani ambiziosi che hanno la possibilità di crescere sotto la tutela proprio dei più “anziani”. Il Bayern Monaco si è sempre contraddistinto per la reattività e la capacità di ovviare a una situazione di calo, lecito per quanto inaspettato. La famosa annata storta e negativa, Champions permettendo, può comunque rappresentare l’occasione di una rinascita per uno dei club più prestigiosi e titolati al mondo. Del resto, è necessario passare dagli Inferi per risalire verso il Paradiso.

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