⭐ Atalanta versione Dea, Fiorentina ko: Gasperini tra Europa e Coppa Italia

L'Atalanta batte 4-1 la Fiorentina, ribalta il risultato dell'andata e conquista la finale di Coppa Italia contro la Juventus: gara da montagne russe che premia la Dea, con Gasperini che, in Italia come in Europa, sogna un trofeo da regalare alla città di Bergamo

Lorenzo Zucchiatti
5 Minuti di lettura
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Era una sera di metà maggio del 2021 quando in un Mapei Stadium con capienza limitata, causa Covid, la Juventus batteva 1-2 l’Atalanta nella finale di Coppa Italia, grazie ai due guizzi di Kulusevski e Chiesa a rispondere a Malinovskyi. Tre anni dopo Gasperini ha la possibilità di confezionare la sua personale vendetta ai bianconeri, e portare finalmente in città quel tanto agognato e meritato trofeo.

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La Dea batte la Fiorentina 4-1 e completa la rimonta dopo la sconfitta dell’andata, aggiudicandosi una finale che testimonia ancora di più la crescita repentina e costante di un club diventato fiore all’occhiello del Bel Paese. Terza finale di Coppa Italia per Gasperini, con la speranza che questa volta l’esito sia diverso rispetto ai precedenti con Lazio (2019) e Juventus (2021).

Mai come come quest’anno c’è la sensazione che l’Atalanta abbia le carte in regola per coronare il ciclo di Gasperini con un segno indelebile del suo passaggio, che possa impreziosire i tanti attestati di stima arrivati negli ultimi anni. Tra Coppa Italia ed Europa League, la Dea sta facendo sognare Bergamo, con le gambe che non dovranno tremare sul più bello.

Atalanta-Fiorentina, montagne russe al Gewiss Stadium

Se già Juventus e Lazio non avevano deluso le attese, lo spettacolo offerto al Gewiss Stadium è andato anche oltre le aspettative, in una gara che, nonostante la tensione e l’alta posta in palio, è stata un’autentica montagna russa. Una Fiorentina che, come spesso è capitato, quest’anno, sviluppa trame di gioco interessanti senza però riuscire a pungere; un’Atalanta attenta e ficcante al momento di colpire.

⭐ Atalanta versione Dea, Fiorentina ko: Gasperini tra Europa e Coppa Italia

Koopmeiners infatti, 14 gol e 5 assist stagionali per lui, punisce alla prima occasione, ristabilendo la parità rispetto alla gara d’andata, con Scamacca che, non fosse stato per il fallo di inizio azione, troverebbe anche il 2-0, poi annullato, con un missile da fuori aria ai quali non siamo abituati nel nostro campionato.

Il secondo tempo è ancora più scoppiettante: si apre con l’espulsione di Milenkovic che risulterà cruciale per gli equilibri della gara e prosegue con l’inaspettato gol del compagno di reparto Martinez Quarta, che riporterebbe la qualificazione dalla parte della Fiorentina. Finita qui? Non è d’accordo uno scatenato Scamacca, che cesella il suo capolavoro personale in sforbiciata stile Calciatori Panini, riportando l’equilibrio.

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Come successo in finale di Conference League l’anno scorso, la Viola subisce un contropiede letale a partita quasi finita, e Lookman fa esplodere di gioia l’Atalanta. Pasalic chiude la gara e manda in estasi la Dea, consegnandole una finale di Coppa Italia voluta fortemente. Gasperini dovrà completare l’opera contro la Juventus, in una stagione che può diventare storica.

La Coppa Italia, l’Europa League, la Supercoppa

61 anni dall’ultimo trofeo vinto dai nerazzurri, quando nel 1963 la vittoria per 3-1 sul Torino consegnava all’Atalanta la sua prima ed unica Coppa Italia. Da lì 4 finali tutte perse, di cui due alla guida di Gasperini, che vuole sfatare questo tabù e portare in città il trofeo. Lo stesso tecnico ha dichiarato che proprio quella è la competizione più alla portata della Dea, e Bergamo sente che il terzo tentativo potrebbe essere quello buono.

Gian Piero Gasperini

La stagione dell’Atalanta però non si esaurisce in una finale di Coppa Italia meritata. Oltre ad una lotta per la qualificazione in Champions League più viva che mai, l’eliminazione del Liverpool legittima la piazza a sognare anche in Europa, con una semifinale contro il Marsiglia assolutamente equilibrata.

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Il doblete è qualcosa che mette quasi i brividi per un club non abituato a vedere trofei in bacheca, ma le carte in regola per l’impresa ci sono. Un altro motivo per cui festeggiare? Con la conquista della finale di Coppa Italia, è ufficiale la partecipazione dell’Atalanta alla prossima edizione della Supercoppa nella sua formula a 4 squadre. Insieme ad Inter e Juventus dovrebbe poi esserci il Milan come quarta, dovesse chiudere il campionato al secondo posto.

Fioccano le buone notizie insomma per l’Atalanta, ma la realtà è una: nulla è stato ancora vinto, e dopo tante belle parole e gioco scoppiettante, questo è ciò che la Dea vuole fare. Alla soglia del possibile 9° anno consecutivo alla guida dei nerazzurri (solo Trapattoni ha fatto 10 stagioni consecutive nello stesso club, la Juventus), Gasperini fiuta il trofeo che gli toglierebbe finalmente l’etichetta di allenatore bello ma poco vincente.

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