🔥 Serie A, inferno retrocessione: si salvi chi può

In un campionato di Serie A ipotecato dall'Inter, i riflettori si spostano verso le zone basse della classifica. Dal Lecce al Sassuolo, la lotta salvezza si trasforma in un inferno: si salvi chi può

Lorenzo Ferrai
17 Minuti di lettura
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Al termine della terza e ultima pausa nazionali, la Serie A si prepara a riaprire i battenti per tuffarsi negli ultimi due mesi di campionato. Benché il discorso Scudetto sia pressoché chiuso, questo torneo preannuncia di regalare ancora diverse emozioni, soprattutto sul fronte Europa. Ma i riflettori si concentrano anche sulla lotta salvezza, destinata a canalizzare l’attenzione fino al termine della stagione.

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Con la Salernitana ormai condannata all’inesorabile retrocessione, dal 13° al 19° posto abbiamo sette squadre racchiuse in cinque punti. Dal Lecce al Sassuolo, la contesa infiamma le posizioni basse della Serie A, dove nessuna squadra intende mollare un solo centimetro per evitare di trovarsi di colpo in una scomoda situazione.

Al momento, a rischiare maggiormente sono Frosinone e Sassuolo, rispettivamente 18ª e 19ª, anche se la classifica corta non consente il benché minimo margine di errore. Anche perché i due mesi precedenti hanno mostrato come la graduatoria sia in grado di ribaltarsi con una sola vittoria. Mancano solamente nove giornate al termine del campionato e in Serie A regna l’incertezza più totale.

Luca Gotti @Twitter
Luca Gotti @Twitter

La cura Gotti funziona

Il Lecce è quella messa in una posizione migliore. Il 13° posto però rappresenta un salvagente solamente in teoria, poiché i salentini hanno solamente quattro lunghezze di vantaggio sulla zona retrocessione. Dopo l’exploit in zona Cesarini contro la Fiorentina, i giallorossi si sono persi rimediando un solo punto nelle ultime cinque uscite.

Uno score preoccupante, a cui si è aggiunto l’increscioso episodio che ha coinvolto Roberto D’Aversa nel post gara col Verona, il quale è stato esonerato istantaneamente. Al suo posto è arrivato Luca Gotti, il quale ha rimesso insieme i cocci, ristabilizzando la propria squadra e ritrovando immediatamente i tre punti.

Certo, la Salernitana non è l’avversaria più complicata a questo punto ma lo 0-1 dell’Arechi, ottenuto con grande solidità un’ottima difesa del risultato infondono un certo ottimismo in casa Lecce. Al ritrovato sorriso si somma anche una maggiore tranquillità per aver riallungato sul terzultimo posto, sebbene le sabbie mobili della retrocessione siano in grado di attirare chiunque si lasci andare a dei cali di tensione.

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Dall’Empoli all’Udinese

I tre punti ottenuti all’Arechi sostitusicono un buon cuscinetto, dal momento che ora il calendario del Lecce si complica ulteriormente. Gotti è atteso dagli impegni proibitivi contro Roma e Milan, anche se l’accavallamento con i quarti di finale di Europa League, che vedrà scontrarsi le due contendenti, potrebbe aiutare i salentini dal punto di vista dei risultati.

Luca Gotti
Luca Gotti @Twitter

Ma la strada per la permanenza in Serie A passerà inevitabilmente dai quattro scontri diretti che attendono il Lecce a cavallo fra aprile e maggio. Difatti, i ragazzi di Gotti dovranno affrontare Empoli e Sassuolo, prima della gara interna contro il Monza di Palladino, tutt’altro che privo di obiettivi. Il crocevia stagionale sarà concentrato nei due incontro contro Cagliari e Udinese. Solo a quel punto, i giallorossi avranno modo di tirare le somme.

Ansia casalinga

Appena dietro il Lecce, si colloca L’Udinese, apparentemente in un 14° posto che rispecchia le aspettative, sebbene tre punti di margine sul 18° posto non possano regalare tranquillità a Gabriele Cioffi, vista la discontinuità dei suoi in questo campionato. Girone d’andata trascorso tutto in apnea, con l’esonero di Luca Gotti e solamente due vittorie in 19 partite.

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Al clamoroso colpaccio esterno contro il Milan a San Siro, l’altro successo è arrivato al Friuli, al cospetto del Bologna. Quella è rimasta l’unica vittoria casalinga dei friulani in tutta la stagione, poiché le altre due sono arrivate lontano dalle mura amiche, contro avversarie sorprendenti come Juventus e Lazio. Questi 12 punti, ottenuti in maniera inaspettata proiettano l’Udinese momentaneamente fuori dall’inferno retrocessione.

Ancora non è finita, dal momento che i bianconeri attesi da cinque scontri diretti. Si parte dal Sassuolo, per chiudere in bellezza con Lecce, Empoli e Frosinone. L’Udinese ha mostrato una certa insofferenza verso gli scontri diretti, anche se i 15 pareggi ottenuti potrebbero anche essere bissati negli appuntamenti contro le dirette concorrenti. Del resto, ciò che conta è non perdere.

Florian Thauvin, Udinese
Florian Thauvin, Udinese @livephotosport

Thauvin la speranza

Cioffi che affiderà la baracca al genio di Florian Thauvin, uomo squadra di questa Udinese traballante in casa quanto cinica in trasferta. Il francese ha preso per mano i compagni, sopperendo nel migliore dei modi all’assenza di Deulofeu. Inoltre, con Lucca fermo ai box per infortunio, il numero 26 avrà il compito di recitare anche il ruolo di finalizzatore, così da portare i punti necessari per raggiungere l’obiettivo salvezza.

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In 32 anni di massima categoria, l’Udinese non è mai stata coinvolta nell’aspra lotta per la salvezza. Un terreno sconosciuto, dove prima del bagaglio tecnico, contano la garra e i nervi per avere la meglio contro avversarie disposte a non arretrare di un metro. Proprio Thuavin, campione del mondo e giocatore di grande esperienza, sarà l’arma in più di Cioffi.

Il miracolo di Baroni

Ma la sorpresa più grande in questa bagarre salvezza è sicuramente il Verona, 15° a 26 punti, benché le aspettative fossero tutt’altre. Difatti, i gialloblù hanno dovuto affrontare un autentico terremoto societario, che ha costretto la dirigenza a smembrare la squadra, cedendo i pezzi pregiati a gennaio. Marco Baroni si è ritrovato a ricostruire un organico defraudato dei propri titolari.

Marco Baroni, Hellas Verona
Marco Baroni, Hellas Verona @livephotosport

Ma il mister degli scaligeri non si è perso d’animo, nonostante il suo Verona versasse in condizioni critiche, con il penultimo posto di dicembre. I veneti si sono rimboccati le maniche sotto la sapiente guida di Baroni e hanno immagazzinato punti preziosissimi contro tutte le dirette concorrenti, perdendo solamente con le big, eccezion fatta per la Juventus, fermata sul 2-2 al Bentegodi.

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Il lavoro di Baroni è il perfetto esempio di come la costruzione di un gruppo si discosti dalla presenza di giocatori affermati e imprescindibili. Il Verona si è trovato a dover letteralmente ricostruire un organico privato della proprie certezze, con pochissimo tempo a disposizione per rimettere insieme i cocci.

E il cammino affrontato fin qui dai gialloblù è assolutamente lodevole, oltre ogni rosea aspettativa. Nelle ultime giornate, le sfide degne di nota saranno quelle che contrapporranno gli scaligeri al Cagliari (la prossima) e all’Udinese, più la Salernitana alla penultima giornata. Le gare contro Atalanta, Fiorentina e Torino sono sono appuntamenti morbidi, ma Baroni ha dimostrato di potersela giocare con chiunque, a prescindere dai valori.

Ranieri sciamano di Cagliari

Dopo aver assistito all’impresa compiuta a Bari l’11 giugno 2023, quesi nessuno si aspettava di vedere il Cagliari invischiato nell’aspra lotta per la retrocessione. Una previsione azzardata e quantomai superficiale, come sottolineato a più riprese dallo stesso Claudio Ranieri, che ha spento immediatamente ogni illusione di campionato tranquillo.

Claudio Ranieri, Cagliari
Claudio Ranieri, Cagliari @livephotosport

I valori in campo, anche per ciò che riguarda le avversarie non hanno permesso la messa in atto di questa opera a un Cagliari che ha dovuto fare i conti col calendario, specialmente a inizio stagione. Al termine di un girone d’andata trascorso tutto in apnea, i rossoblù hanno ritrovato lo spirito a partire dal mese di gennaio, dopo alcuni aggiustamenti compiuti sul fronte mercato.

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L’arrivo di Yerry Mina ha dato stabilità a una difesa, fin lì, troppo ballerina e permeabile, mentre l’innesto del giovane Gaetano ha fornito un’arma in più a Ranieri, che è riuscito a risalire la classifica, ottenendo punti importanti contro Udinese, Empoli e Salernitana. Calendario che si complica tremendamente nelle ultime giornate, poiché i rossoblù dovranno giocare contro quattro delle prime cinque della classe.

In mezzo, i punti in palio negli scontri salvezza con Verona, Lecce e Sassuolo. Impresa complicata ma tutt’altro che impossibile, anche perché Ranieri è stato capace di ritrovare serenità grazie all’ausilio del proprio gruppo, compattatosi e schieratosi contro le dimissioni ventilate dal tecnico circa un mese fa. Cagliari è più coesa che mai.

Nicola, la magia è finita?

Anche l’Empoli ha vissuto una netta inversione di tendenza dopo un girone d’andata travagliato, con ben pochi sorrisi e un ultimo posto inesorabile che sapeva tanto di resa. Invece, l’arrivo del caudillo Davide Nicola ha conferito stabilità e certezze, come testimoniato dai sei risultati utili consecutivi, che hanno trascinato i toscani fuori dalla zona calda.

Davide Nicola, Empoli
Davide Nicola, Empoli @livephotosport

Sono seguiti poi tre zero di fila, anche se Milan e Bologna non sono propriamente le avversarie più semplici da affrontare. Quella col Cagliari invece è stata una sconfitta che rischia di pesare parecchio nell’economia di una stagione, tutto sommato, positiva, specie nel 2024. L’Empoli è sceso al 17° posto, la posizione se si guarda la carriera di Davide Nicola.

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Lo specialista del 17° posto

Il mister dei toscani ha la fama di traghettatore perfetto. Ogni volta che si è seduto su una panchina a stagione in corso ha sempre centrato l’obiettivo salvezza. Tutte con il medesimo piazzamento finale. Il 17° posto, che gli conferisce ad honorem il titolo di specialista delle salvezze.

La prima volta risale ai tempi di Crotone, anche se quella volta (annata 2016/17) Nicola ha accompagnato i calabresi per l’intero arco della stagione, trovando poi una salvezza pressoché miracolosa. Ma spostando l’attenzione sulle tre avventure in Serie A prima di Empoli, il canovaccio è identico.

Nell’ordine: Genoa, Torino e Salernitana. Tutte squadre in grossa difficoltà, in piena zona retrocessione, prese poi per mano e traghettate fino all’ultimo posto utile per la permanenza nella massima serie. Uno storico che lascia ben sperare i tifosi empolesi, anche se questo campionato appare tutto fuorché prevedibile, poiché il calcio non è propriamente una scienza esatta. I numeri non dicono tutto ma hanno il loro peso.

Sassuolo-Empoli
Sassuolo-Empoli @Twitter

Nel concreto, il discorso salvezza si può applicare invece ai valori della rosa dell’Empoli. Nicola ha compiuto alcuni aggiustamenti rispetto al predecessore Andreazzoli, spostando gli elementi chiave nelle posizioni corrette e ridando fiducia a una difesa troppo perforabile. Nonostante le ultime battute a vuoto, questa squadra ha tutte le carte in regola per salvarsi. In fondo, sarà sufficiente conservare il 17° posto sino all’ultima giornata.

Frosinone e Sassuolo: incubo inaspettato

Se il campionato di Serie A dovesse terminare oggi, Frosinone e Sassuolo sarebbero le due squadre che retrocederebbero assieme alla Salernitana. Ed entrambe sono delle sorprese, ripensando a qualche mese fa, dato che quasi nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul loro coinvolgimento in questa aspra lotta che si protrarrà fino alla fine.

Nessuna delle due è stata abituata a difendere dalle acque melmose della zona relegation e il cambio di mentalità non è così semplice da attuare come si creda. Le altre avversarie, Empoli, Cagliari, Verona e Lecce, sono tutte abituate a combattere per scongiurare il pericolo retrocessione, mentre per Frosinone e Sassuolo le zone basse sono un terreno inesplorato.

Soulé, Frosinone
Soulé, Frosinone @livephotosport

L’illusione giovanile

Per circa quattro mesi di campionato, il Frosinone ha dato spettacolo, con Eusebio Di Francesco che ha messo in piedi un gruppo giovane e sempre all’attacco, sfrontato contro ogni avversaria. Guidati dalla classe di Matias Soulé, i ciociari sono arrivati persino ad accarezzare il sogno europeo, prima del clamoroso tracollo principiato nella beffa interna subita per mano della Juventus.

Da lì in poi, se si eccettua il 3-1 inflitto al Cagliari, il Frosinone è inesorabilmente precipitato. In totale, i gialloblù hanno raccolto la miseria di cinque punti in 13 partite, finendo per essere risucchiati in zona retrocessione. E proprio perché il torneo era cominciato bene, sotto le più rosee aspettative, lo step mentale è molto complicato da effettuare, a maggior ragione per un gruppo di ragazzi emotivamente fragili, che rischiano di lasciarsi trascinare sempre più giù.

Ballardini la speranza salvezza

Fino a due settimane fa, il Sassuolo pareva destinato a un’inevitabile retrocessione, specialmente dopo l’infortunio occorso a Domenico Berardi, che ha provato i neroverdi del proprio uomo di punta. Un imprevisto pesante, proprio nel momento più delicato. La dirigenza ha così esonerato Dionisi, optando per Davide Ballardini, un altro specialista in fatto di salvezze.

Al di là della clamorosa debacle interna, 1-6 contro il Napoli, anche gli emiliani sembrano aver ritrovato il proprio spirito, ottenendo tre punti vitali contro un Frosinone in crisi. Ma l’assenza del numero 10 si farà sentire eccome, così, Ballardini dovrà ricorrere a tutta la propria esperienza per tenere a galla una squadra mai stata invischiata nelle zone basse in dieci anni di Serie A. Missione alquanto complessa.

Davide Ballardini, allenatore del Sassuolo
Davide Ballardini, allenatore del Sassuolo @Twitter

Dalla salvezza al baratro in un attimo

Lotta aspra, senza esclusione di colpi che, presumibilmente, durerà fino all’ultimo minuto di questa Serie A. Per il momento, solamente la Salernitana sembra condannata, salvata solamente dall’aritmetica. Tutte le altre hanno ampie chances di salvarsi, così come di retrocedere. E la classifica cortissima ha insegnato che sono sufficienti due vittorie per ribaltare totalmente l’esito di questa corsa.

Nessuno può dirsi realmente al sicuro, almeno finché non l’aritmetica stessa a dirlo. Ma la mancanza di continuità riscontrata a più riprese da tutti evidenzia ulteriormente come non sarà una passeggiata per nessuno rimanere nella massima serie. Sassuolo e Frosinone non sono ancora retrocesse, così come Lecce, Udinese, Verona, Cagliari ed Empoli non possono dirsi salve. Questa guerra cruenta si risolverà solamente il 26 maggio. Si salvi chi può.

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